FIGC multata dalla FIFA per Italia-Israele: sanzione per fischi all’inno e problemi di sicurezza

La FIFA ha ufficializzato una serie di sanzioni relative alle partite di qualificazioni ai Mondiali 2026, colpendo anche l’Italia. La Federazione guidata da Gabriele Gravina è stata multata di 12.500 euro per la gestione dell’ordine pubblico durante la sfida contro Israele, segnata da fischi all’inno e problemi di sicurezza.
Una misura che, pur non essendo pesante dal punto di vista economico, rappresenta un richiamo formale importante sul fronte comportamentale e organizzativo. La sanzione era ampiamente prevedibile in base all'articolo 17 del Codice Disciplinare FIFA dedicato a "Ordine e sicurezza durante le partite".

Sanzione anche per la Norvegia
Oltre alla FIGC, la Federazione norvegese è stata punita con una multa di 10.000 euro per episodi analoghi. Nel match contro Israele, la FIFA ha rilevato carenze nella gestione della sicurezza, con un tentativo di invasione di campo e fischi durante l’inno nazionale.
L’organo calcistico mondiale ha sottolineato come questi episodi ledano l’immagine del calcio e il rispetto tra le nazioni partecipanti, ribadendo la linea dura nei confronti di comportamenti antisportivi o potenzialmente pericolosi.

Il monito della FIFA
Il massimo organismo del calcio internazionale sta infatti applicando una politica di tolleranza zero nei confronti di episodi che minano il fair play e la sicurezza. La multa inflitta all’Italia, pur modesta nei numeri, è un segnale chiaro: la FIFA intende vigilare con attenzione sulle dinamiche extra-campo, specialmente in partite dal forte impatto politico o emotivo.
Per la FIGC si tratta di un campanello d’allarme, un invito a rafforzare i protocolli di gestione del pubblico e di comunicazione con i tifosi, per evitare che tensioni o comportamenti isolati compromettano l’immagine della Nazionale e del calcio italiano nel mondo.