Eto’o e quel “triplete” da terzino: “Fu un sogno, morirò interista”

"Morirò interista". È così che Samuel Eto'o ricorda la straordinaria impresa dei nerazzurri che nel 2010 conquistarono uno storico "triplete". In panchina c'era José Mourinho, il tecnico che convinse il "leone del Camerun" a ruggire nel ruolo di terzino per bloccare il Barcellona e spianare la strada verso la finale. Vinse tutto tra le fila dei catalani e concesse il bis anche tra quelle della squadra di Massimo Moratti ma a Milano ha lasciato il cuore per il modo in cui, a distanza di dieci anni da allora, racconta quell'esperienza che resta nella storia del club e del calcio internazionale.
Sono stati due Triplete diversi – ha ammesso l'ex attaccante africano nell'intervista alla Gazzetta dello Sport -. L'Inter non riusciva a conquistare la Champions League da molto tempo. L'ultima risaliva a 45 anni prima… ecco perché arrivare e vincere subito mi sembrò un sogno.
Un sogno a occhi aperti che all'Inter visse giocando 102 match, segnando 53 gol (di cui 10 in 23 gare disputate in Coppa). Un sogno iniziato con un messaggio inviatogli da "Matrix", al secolo Marco Materazzi. Il difensore gli inviò un sms di buon auspicio: "Con te vinciamo la Champions", gli disse. Le parole del presidente e la foto della maglia numero 9 che gli mostrò José Mourinho fecero il resto. Eto'o disse sì e per l'Inter iniziò una nuova era.

Azionare il rewind e fare un salto indietro nel tempo evoca ricordi dolci all'ex calciatore. Uno in particolare gli è rimasto impresso e fa riferimento alla partita contro il Barcellona. Fu allora, proprio contro un avversario durissimo, che lo capì: quell'Inter, la sua Inter, avrebbe sollevato al cielo la Coppa dalle "grandi orecchie".
Più importante era la sfida, più ci saremmo caricati per vincere – ha raccontato Eto'o -. In finale poi Mourinho mi ha chiesto di parlare alla squadra e fu una sensazione straordinaria. Se sei interista una volta, morirai interista. È così e basta.