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Espirito Santo brutale nel cacciare un ex nazionale: “La palla è troppo veloce per te, sei vecchio”

Il discorso di Nuno Espirito Santo a Joe Hart è uno dei benserviti più brutali mai dati ad un giocatore da un allenatore: “Sono andato a casa pensando di essere finito, di non poter più essere un cazzo di niente”.
A cura di Paolo Fiorenza
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C'è modo e modo di dire a qualcuno che non rientra nei propri piani, le parole sono importanti. Nuno Espirito Santo, 48enne tecnico portoghese attualmente disoccupato dopo l'esonero incassato dal Tottenham lo scorso novembre, ha scelto di essere molto diretto. Pure troppo, al punto da essere brutale. Il benservito fu dato nella scorsa estate dall'allora tecnico degli Spurs – cui poi sarebbe subentrato Antonio Conte – al portiere Joe Hart, ovvero uno con 75 presenze nella Nazionale inglese, due volte campione della Premier League col Manchester City.

È lo stesso 33enne di Shrewsbury, che ha giocato anche in Serie A una stagione con la maglia del Torino, a raccontare uno dei momenti più brutti della sua carriera al podcast In The Stiffs. Hart era arrivato al Tottenham nell'estate del 2020, voluto dall'allora tecnico José Mourinho per fare il secondo del titolare Lloris. Sembrava la mesta fine del percorso professionale del portiere inglese: in stagione non avrebbe mai visto il campo in Premier, giocando solo in Europa League e nelle coppe nazionali per un totale di 10 presenze. Ma il peggio per lui doveva ancora arrivare. L'esonero di Mourinho e il successivo approdo  a Londra di Espirito Santo dal Wolverhampton apparecchiarono lo scenario per un discorso durissimo – e assolutamente inatteso – del tecnico nei confronti di Hart, che avrebbe portato al suo addio agli Spurs un mese dopo l'arrivo dell'allenatore.

Joe Hart con la maglia del Torino nella stagione 2016/17
Joe Hart con la maglia del Torino nella stagione 2016/17

La comunicazione fu una secchiata gelida sul volto del portiere: Espirito Santo gli disse che nella stagione 2021/22 non avrebbe letteralmente messo piede in campo, neanche per rimpiazzare Lloris, colpendolo poi sul piano personale quando richiesto di spiegazioni. "C'era un grande cambiamento in corso al Tottenham, molte entrate e uscite. Lui mi chiamò. Io sapevo che stavano ingaggiando un altro portiere e gli dissi: ‘Dobbiamo parlare?' Rispose che avremmo parlato dopo l'allenamento e così avvenne. Mi disse: ‘Te lo dico prima. Cerchiamo di essere assolutamente chiari, qualunque cosa accada quest'anno non calcerai un pallone'. Io mi trovavo molto bene al club, le persone avevano capito il contributo che stavo cercando di dare e gli dissi: ‘Va bene, ok'…".

Ma Espirito Santo voleva liberarsene, quella risposta non gli andava bene e continuò: "Mi ha detto: ‘Sarai libero di cercare una soluzione con il direttore sportivo per tirarti fuori. In qualsiasi modo tu lo voglia fare, fallo'. Allora gli ho detto: ‘Eri un portiere, perché si è arrivati ​​a questo? Perché sono passato dall'essere chiunque fossi all'essere completamente in esubero rispetto alle necessità di una squadra, al non essere nemmeno in grado di fare la riserva del titolare? Parla liberamente'. Ha semplicemente detto: ‘Secondo me tutti raggiungiamo un punto della nostra carriera in cui il corpo non ci permetterà di giocare a calcio. Ora ci siamo. Non mi sentirei a mio agio con te che giochi un solo minuto per me. La palla è troppo veloce per te, sei troppo vecchio, non ti muovi, non hai forza nel tuo corpo'…".

Joe Hart è rinato al Celtic
Joe Hart è rinato al Celtic

"Mi ha letteralmente massacrato – racconta Hart – e io gli risposi: ‘Non sono d'accordo con niente di tutto questo. Ho chiesto la tua opinione, tu l'hai data, non è quello che volevo sentire e dovrò tirarmi fuori da questa situazione'. Sono andato a casa completamente sconcertato, pensando di essere finito, di non poter più essere un cazzo di niente. Sono tornato il giorno dopo e gli ho detto: ‘Quanto alla prima parte del discorso, tu sei l'allenatore, prendi la tua decisione. Il resto era sbagliato'. Non sarei stato un problema, avevo intenzione di allenarmi duramente ogni giorno e trovare una soluzione. Per lui si trattava solo di un altro problema. È un manager e aveva bisogno di sgombrare la legna. Io facevo parte di quella legna. Ha preso la sua decisione e l'ha appoggiata. Buon per lui. Lui era il capo e io ero fuori".

Oggi Hart può raccontare serenamente la vicenda, visto che da allora le cose per lui sono decisamente migliorate: il trasferimento al Celtic nell'estate dell'anno scorso ha segnato una rinascita della sua carriera. A Glasgow è titolarissimo e ha già messo in bacheca una Coppa di Lega scozzese vinta a dicembre, mentre in campionato la squadra di Ange Postecoglou è prima in classifica con 3 punti di vantaggio sui Rangers. In 46 partite stagionali, Hart ha ottenuto ben 23 clean sheet, esattamente la metà. Non male per un vecchio che non si muove e non ha più forze…

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