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Luis Suarez e il caso della cittadinanza italiana

Esame Suarez, la ricostruzione: il ruolo della Juve, le intercettazioni, l’indagine a Perugia

La ricostruzione dell’esame Suarez e di quanto accaduto, prima, durante e dopo. Dal contatto tra i dirigenti della Juventus e l’Università di Perugia, alle modalità del test concordate in anticipo con domande elementari, con le intercettazioni sull’organizzazione dello stesso. Ecco tutto quello che c’è da sapere al momento sull’inchiesta relativa al centravanti.
A cura di Marco Beltrami
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Il caso Suarez nasce almeno due settimane prima dell'esame "farsa" sostenuto poi dal giocatore presso l'Università per gli stranieri di Perugia per l'ottenimento della certificazione di lingua italiana finalizzata all'ottenimento del passaporto. A poco a poco, grazie alle intercettazioni e al materiale requisito durante le perquisizioni, gli inquirenti stanno cercando di ricostruire nei minimi dettagli la vicenda per capire come sono andate realmente le cose e qual è stato anche il ruolo della Juventus. Gli indagati al momento restano 5 ovvero il rettore  dell'Università per Stranieri Giuliana Grego Bolli, il direttore generale Simone Olivieri, i professori Stefania Spina e Lorenzo Rocca, e Cinzia Tamagna che ha predisposto l'attestato. Ecco la ricostruzione della vicenda.

Caso Suarez, i primi contatti tra la Juventus e l'Università di Perugia. I nomi di Cherubini e Paratici

Tutto inizia dunque ai primi di settembre, con la Juventus interessata ad acquisire le prestazioni di Luis Suarez ma bloccata dal suo status non comunitario che ne impedisce il tesseramento. Necessario il conseguimento del passaporto, attraverso un esame che certifichi la sua padronanza della lingua italiana. Federico Cherubini, Head of Football Teams and Technical Areas del club bianconero in virtù di una vecchia conoscenza, contatta Maurizio Oliviero, rettore dell’Università Statale di Perugia per capire se il suo ateneo tenesse gli esami di italiano necessari per la cittadinanza italiana di Luis Suarez. Stando alle ultime indiscrezioni anche Fabio Paratici, chief football officer del club di Corso Galileo Ferraris, avrebbe effettuato altre telefonate.

Via alla macchina organizzativa per l'esame di Suarez

Oliviero nei contatti evidenzia che la Statale non è abilitata per questo tipo di esami, e sente a tal proposito i vertici dell'Università per stranieri di Perugia, ovvero la rettrice Giulia Grego Bolli e poi il direttore generale Simone Olivieri. E questo il momento in cui il focus degli inquirenti già alle prese con intercettazioni per un altro filone di un'inchiesta nata lo scorso febbraio si sposta sul caso Suarez. La Grego Bolli e Olivieri si attivano, intensificando i contatti con i dirigenti della Juventus, e l'avvocatessa Maria Turco, dello studio dell'avvocato Chiappero legale della Juventus. Quest'ultima in una lettera fatta pervenire anche alla nostra redazione ha poi spiegato di non aver mai chiesto "trattamenti di riguardo", spiegando che il suo riferimento alla possibilità dopo Suarez, di portare a Perugia altri calciatori della Juventus per il passaporto, non era riferito alla volontà di stabilire una corsia "privilegiata". L'avvocato Chiappero dal canto suo assiste ad una telefonata della Turco con l'università, con lo scopo di ottenere"indicazioni burocratiche" sull'esame.

La difesa dell'avvocato della rettrice dell'Università per stranieri di Perugia ai microfoni di Fanpage

Ai nostri microfoni l'avvocato della rettrice dell'Università per gli stranieri Giulia Grego Bolli ha voluto spiegare la posizione della sua assistita dichiarando: "Ritengono di aver fatto le cose correttamente, non ci sono state pressioni. Hanno pensato che la presenza del calciatore potesse essere un motivo di visibilità per l’ateneo.  L’università ha pensato che potesse essere un momento di pubblicità per l’ateneo, che la presenza di una persona così famosa a Perugia potesse essere una buona occasione per farsi conoscere. Non c’è stata pressione – dichiara David Brunelli–, ma se uno fa un esame necessario per ottenere la la cittadinanza è chiaro che spera di passare. Questo era un soggetto molto noto, è evidente che una bocciatura gli avrebbe provocato un dolore. Se uno prende un charter poi ovviamente si aspetta di passare l'esame, ma questo fa parte di cose umane e comprensibili".

L'organizzazione dell'esame vero e proprio e le intercettazioni

A questo punto dopo una serie di contatti, oggetto delle intercettazioni degli inquirenti, parte la macchina organizzativa dell'esame vero e proprio. Olivieri chiama Lorenzo Rocca, del Centro per la valutazione e la certificazione linguistica e dichiara "Mi ha chiamato Paratici, è più importante di Mattarella", anche se bisogna capire se si tratti di una telefonata reale o di un contatto millantato. E così via ad altre dichiarazioni intercettate che fanno scattare un ulteriore campanello d'allarme per gli inquirenti come quelle professoressa Stefania Spina, tifosa Juventina che ha il compito di preparare Suarez all'esame d'italiano a distanza "Passerà perché con 10 milioni a stagione di stipendio non glielo puoi far saltare perché non ha il B1", oppure "Ci fa vincere la Champions". E non mancano tra gli interlocutori anche riferimenti al risultato "Ti invitano in tribuna vip!".

La giornata di Luis Suarez a Perugia

Quello di Luis Suarez a Perugia è stato un vero e proprio blitz. Arrivato nel primo pomeriggio a bordo di un volo privato, dopo l'allenamento mattutino con il Barcellona (sua ex squadra visto che nelle scorse ore è stato ufficializzato il trasferimento all'Atletico Madrid), il Pistolero senza rilasciare interviste si è subito recato presso l'Ateneo per sostenere l'esame. Un test durato circa un quarto d'ora in un'atmosfera di grande cordialità, con tanto di foto con i professori. Dopo aver risposto alle domande, la ripartenza veloce, sfuggendo alle domande dei cronisti. Un aspetto questo che, a giudicare dalle intercettazioni, preoccupava i docenti ("Il mio timore è che tirando tirando diamo il livello ed esce, i giornalisti fanno due domande in italiano e la persona va in crisi"). A tal proposito il colonnello della Guardia di Finanza Selvaggio Sarri ai nostri microfoni ha dichiarato: "I vertici si preoccupavano di far uscire Suarez da vie secondarie per evitare che venisse intervistato dai giornalisti e tutti si accorgessero che non sapeva parlare italiano".

Le domande elementari dell'esame di italiano di Suarez

Un esame dunque con domande che sarebbero state concordate in anticipo con il giocatore, sulla base di un trattamento di favore. E confermato da altre intercettazioni degli indagati come "L'abbiamo instradato bene, sta memorizzando parte dell'esame", "Non coniuga i verbi, parla all'infinito". Fatto sta che il test segue perfettamente il copione presentato al giocatore in un file pdf ricevuto attraverso la piattaforma Teams proprio dalla professoressa Spina, con domande assolutamente elementari ovvero "come ti chiami", e così via sulla città in cui s'immaginasse ovvero Torino e la professione "Faccio il calciatore e sono da 6 anni al Barcellona" come riportato dall'Ansa, con il riconoscimento delle immagini relative ad un cocomero e al supermercato.

Il contatto Oliviero-Paratici dopo l'esame

Poco meno di un quarto d'ora ed esame superato per Suarez, che però nel frattempo viene di fatto "scaricato" dalla Juventus. Tempi troppo lunghi per il conseguimento del passaporto, con Paratici che pubblicamente afferma che il club ha virato su altri obiettivi (arriverà Morata). Nel frattempo però pochi giorni dopo il test sarebbe stato proprio il dirigente bianconero a contattare il rettore della Statale Olivero per ringraziarlo, con quella che è stata definita come una "telefonata di cortesia". Al momento né Paratici, ne altri componenti della Juventus (e né lo stesso giocatore) rientrano tra gli indagati come confermato a Fanpage dal colonnello della, in attesa dell'analisi della documentazione ottenuta nel corso delle perquisizioni nell'Università perugina e degli sviluppi dell'altra inchiesta della Giustizia sportiva.

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