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È morto Juan Figer, l’uomo che portò Maradona a Napoli: “Se l’affare saltava, era pronto Socrates”

È morto a 87 anni Juan Figer, l’agente uruguaiano che ha portato Maradona al Napoli: è stato un pioniere di questo mestiere e ha rappresentato tantissimi campioni.
A cura di Vito Lamorte
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È morto Juan Figer, uno degli agenti di calciatori più importanti della storia e pioniere di questo mestiere. Lo scorso 31 dicembre all'età di 87 anni l'impresario uruguaiano è stato colpito da un arresto cardiaco e non è riuscito a superare la crisi. A dare la notizia della scomparsa è stata la famiglia.

Figer è stato il responsabile di alcune tra la operazioni di mercato più clamorose della storia del calcio, come quella che ha portato Diego Armando Maradona dal Barcellona al Napoli nel 1984. Nel corso di un'intervista a ESPN Brasile qualche tempo fa parlò così di quell'affare: "Il Napoli era una squadra che aveva molto appeal nel sud Italia. Per Maradona non era più possibile restare al Barcellona. Se non fosse arrivato Maradona, avrei portato Socrates a Napoli. Poi è andato alla Fiorentina. Conosco Maradona da quando avevo 14 anni e già dava l'idea che sarebbe diventato un grande calciatore". 

Tra i tanti giocatori che Figer ha rappresentato ci sono gli uruguaiani Pablo Forlán (padre di Diego) e Diego Lugano e i brasiliani Dunga, Sócrates, Amoroso, Zé Roberto e Robinho. Ha lavorato con decine di club, soprattutto in Europa, e quello con cui ha operato di più è stato il Real Madrid, dove ha portato calciatori come il brasiliano Roberto Carlos.

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A proposito dei trasferimenti dei giocatori Figer in un'intervista rilasciata qualche tempo fa al quotidiano spagnolo Marca aveva sottolineato l'importanza delle relazioni personali per l'integrazione dei calciatori in un ambiente nuovo: "Tutte le operazioni sono complicate. Quando un giocatore viene trasferito, intervengono altri fattori come la famiglia, le origini umili. È l'ancora di salvezza di un nucleo molto ampio di persone. L'adattamento del giocatore a un altro stile di vita, a un altro modo di allenarsi, a un altro continente… ". 

La sua scomparsa è stata confermata dalla nipote Stephanie Figer, che sui suoi profili social ha pubblicato una foto con il nonno scattata a Madrid, dove l'imprenditore uruguaiano aveva un ufficio in un palazzo vicino allo stadio Santiago Bernabeu: "Così ti ricorderò sempre. Viaggiando, mangiando in un buon ristorante e parlando di calcio".

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