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Dove si gioca la Supercoppa Italiana e perché è stata scelta ancora una volta l’Arabia Saudita

La Supercoppa Italiana fa ancora una volta tappa in Arabia Saudita a Riad. Un’abitudine che oramai dura da anni e si ripeterà almeno fino al prossimo 2028 in base all’ultimo rinnovato accordo tra Lega e Pif, il Fondo Saudita che sovvenziona l’evento. Il calcio italiano incassa nell’ultimo contratto triennale 92 milioni e per questa edizione la vincitrice ne prenderà ben 11.
A cura di Alessio Pediglieri
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La Supercoppa Italiana è il trofeo che di fatto oramai da diversi anni apre la stagione calcistica decretando il primo trofeo da vincere e negli ultimi anni ha come sua sede tradizionale l'estero, in particolare l'Arabia Saudita. Anche per questa edizione, appuntamento a Riad dove assistere alle Final Four tra Napoli, Bologna, Inter e Milan.

Precisamente è dal 2019 che la Supercoppa Italiana si gioca stabilmente in Arabia Saudita, allo Stadio Al-Awwal Park di Riad, un impianto moderno inaugurato nel 2023 e casa delle gare interne dell'Al-Shabab. L'edizione attuale, in programma dal 18 al 22 dicembre, ha confermato il format a quattro squadre (con due semifinali secche e una finale) tutte da giocare in giornate differenti nello stesso impianto. Ma perché andare a giocare in Arabia Saudita? La scelta è motivata da un accordo economico tra Lega Serie A e l'ente saudita Public Investment Fund (PIF), che è stato rinnovato nel maggio 2025 per altre quattro edizioni, vale a dire fino al 2028 compreso, per un valore di 92 milioni di euro totali, distinti in rate da 23 milioni annui versati dai sauditi per ospitare l'evento.

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Inizialmente c'era stato un accordo del 2019 con un triennale da 69 milioni, poi esteso e rinnovato e che per il calcio italiano – e la Lega – significa importantissimi introiti extra senza gli oneri organizzativi, garantendo ai club partecipanti una visibilità globale in un mercato emergente, con opportunità di marketing, sponsor e scouting, superando anche le iniziali critiche anche di natura etica nell'organizzare un evento nazionale in terra straniera, ricca di contraddizioni politiche e culturali.

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Ovviamente la voce del leone l'hanno fatta ancora una volta i guadagni da suddividersi per chi partecipa. Il montepremi 2025 è record, con 22,5 milioni di euro lordi, finanziati dal contributo saudita: ogni semifinalista eliminata incassa 2,4 milioni come base di partecipazione. La finalista perdente sale a 6,7 milioni mentre il vincitore si intasca 11 milioni netti, di cui 9,5 per il trofeo e 1,5 bonus per un'amichevole contro i campioni della Supercoppa Saudita.

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