Dopo partita agitato a Marsiglia, Tudor affrontato in diretta dal giornalista: “Chi?”, “Tu”

Serata amara per Igor Tudor e il suo Marsiglia, battuto in casa dal Lens sabato sera con un gol nel finale del giovane trequartista portoghese David Costa. Quello del Velodrome era uno scontro diretto per le zone alte della Ligue 1: l'1-0 finale consente agli ospiti di portarsi al secondo posto dietro il PSG capolista, mentre Alexis Sanchez e compagni restano quinti, a 9 punti dalla vetta.
Un match molto combattuto, in cui il Marsiglia ha avuto maggior possesso di palla ma non è riuscito a concretizzare nessuna delle tante occasioni avute. Nel dopo partita molte critiche si sono abbattute sul 44enne tecnico croato, sia per le scelte fatte nell'undici titolare sia per i cambi effettuati a gara in corso, con il tridente d'attacco interamente sostituito al 76′, subito dopo la rete del Lens. Da quel momento il Marsiglia di fatto non ha più creato alcuna chance di pareggiare.

Al termine del match, l'intervista a caldo di Tudor è stata molto tesa, con l'ex vice allenatore di Pirlo alla Juve che – col volto indurito e la voce ferma – ha esordito elogiando la propria squadra per quella che è suo dire è stata una delle migliori prestazioni stagionali: "Nervoso? No, arrabbiato. Fa parte dello sport, a volte la squadra che non merita vince, oggi è accaduto questo. Ho detto ai miei giocatori di essere orgogliosi per come hanno giocato e di tenere la testa alta".
Una spiegazione che non ha convinto l'intervistatore, che ha chiesto a Tudor se avesse fatto lui qualche errore. "Chi?", ha risposto sorpreso il croato. "Tu", ha ribattuto perentoriamente il giornalista, puntando l'indice a pochi centrimetri dal naso del tecnico. "Che cosa intendi?", "Se hai fatto qualche errore in questa partita, è una domanda. Tattico, di sostituzioni…", è stato lo scambio successivo tra i due.
A quel punto, con la tensione che si tagliava con il coltello, Tudor ha fissato negli occhi l'intervistatore e gli ha messo una mano sulla spalla, poi ha scandito: "Ripeto quello che ho detto, oggi c'era una sola squadra che meritava di vincere, l'Olympique Marsiglia. È stata una partita fantastica, sono così orgoglioso". Poi ha salutato e se n'è andato, lasciando che il gelo calasse nella postazione.
Il croato conferma di essere uno che quando si tratta di serrare la mascella non si tira indietro: ad inizio stagione avevano fatto notizia i metodi molto spicci con cui l'ex allenatore del Verona trattava la squadra dopo il suo arrivo, con tanto di protesta dei giocatori presso il presidente Longoria.