Davide Ancelotti traballa al Botafogo: “Se non fosse figlio di Carlo, l’avrebbero già esonerato”

Il pesante 3-0 incassato dal Botafogo nel derby contro il Flamengo ha scosso l’ambiente e riacceso i dubbi su Davide Ancelotti, alla sua prima esperienza da capo allenatore. L’ex vice del Real Madrid, figlio di Carlo, siede sulla panchina brasiliana da luglio e finora ha raccolto 9 vittorie, 6 pareggi e 7 sconfitte in 22 partite. Numeri che non convincono del tutto una piazza ambiziosa e passionale.
Secondo quanto riportato da Globo Esporte, anche la dirigenza del club comincia a interrogarsi sul futuro dell’allenatore, pur riconoscendo le attenuanti. Da quando Ancelotti jr è arrivato, ben 23 giocatori si sono fermati per infortunio — tra cui titolari come Alex Telles, Danilo, Arthur Cabral e Álvaro Montoro — rendendo impossibile trovare stabilità e continuità di rendimento.
Nonostante tutto, all’interno del club il clima resta sereno. Lo staff apprezza il suo lavoro, il suo approccio e l’ottimo rapporto instaurato con lo spogliatoio. Ma ora servirà una reazione sul campo: solo così Davide potrà zittire le critiche e allontanare l’ombra di chi pensa che, se non si chiamasse Ancelotti, la panchina l’avrebbe già persa.
Davide Ancelotti traballa al Botafogo: "Se non fosse figlio di Carlo, l'avrebbero già esonerato"
Molti dubbi intorno alla figura di Davide Ancelotti sono sorti tra i tifosi e anche tra gli opinionisti brasiliani: uno dei più agguerriti è Vampeta. L'ex giocatore dell'Inter in tv ha utilizzato parole molto dure nei confronti del figlio del CT della Seleçao: "Se non fosse il figlio di Carlo Ancelotti l'avrebbero già esonerato. Il suo lavoro è molto al di sotto delle aspettative".
Argomentazione molto pesante nei confronti di Davide Ancelotti, il cui lavoro è stato messo a confronto dei suoi predecessori. Le critiche dei tifosi e dei media sono sempre più feroci e l'attuale allenatore del Botafogo dovrà capire come invertire la tendenza per evitare l'esonero.