Conte guarda l’orologio in diretta tv: “Se ce la faccio…”, ha fretta di tornare a casa

Antonio Conte guarda l'orologio. L'intervista a DAZN è quasi finita, Giorgia Rossi (in collegamento dallo stadio Maradona con Hernanes) sta per congedare l'ospite e lo fa servendo su un piatto d'argento l'ultima domanda al tecnico del Napoli. "Lei farà come Chivu che preferisce la NFL a Juve-Milan oppure guarderà la partita?". L'allenatore fa un sorriso, rimette l'auricolare (l'aveva quasi tolta) e risponde con estrema sincerità: "Se ce la faccio a tornare a casa in tempo… sì, la vedrò volentieri perché sono un appassionato di calcio e mi piace il bel calcio". Conte china lo sguardo e dà una sbirciata al cronografo poi, prima di lasciare la postazione, chiede alla giornalista Barbara Cirillo, che ha accanto a sé, qual è il risultato dell'incontro. "Stanno ancora 0-0?". "Sì", poi va via col sorriso sulle labbra.
Conte spiega le condizioni di Lobotka e Politano
Per fortuna che c'è la pausa di campionato per la Nazionale. La sfida contro il Genoa ha sì portato in dote altri tre punti ma anche infortuni ulteriori. A distanza di pochi minuti l'uno dall'altro sono usciti prima Lobokta poi Politano entrambi per problemi muscolari.
"Matteo ha avuto affaticamento al bicipite. Ma non voglio entrare in dinamiche che non sono mie perché ho fatto il commissario tecnico e ho grande rispetto per la Nazionale. Saranno i medici si sentiranno i medici a parlare tra di loro e si vedrà cosa è meglio fare. Lobotka ha sentito piccola fitta zona pube adduttore: è scivolato, il ginocchio si è aperto e ha avvertito una fitta".

Il tecnico e il "percorso vergine" del Napoli
Nel corso dell'intervista Conte torna su un concetto ribadito in diverse occasioni nelle scorse settimane. Alla domanda su come si gestisce un surplus di impegni molto faticosi, tra Champions e campionato, la risposta che dà è sempre la stessa.
"Il nostro è un percorso vergine – ha aggiunto l'allenatore salentino -. Noi non siamo le altre squadre che l'anno corso hanno giocato nelle Coppe e sono strutturate. Voglio ricordare che inserito in rosa ben 9 giocatori, che è una forma di ristrutturazione. Questo testimonia sia come la vittoria dello scudetto è stata qualcosa di straordinario sia come questa per noi sarà una stagione complessa. Devi fare certe scelte, affidarti alle certezze. Bisogna avere pazienza per l'adattamento dei nuovi che sono arrivati da altri palcoscenici. Hanno bisogno di alzare il livello e migliorare, devono essere belli forti".

Chi non ne ha bisogno è Kevin De Bruyne. Inizialmente in panchina, quando è entrato nella ripresa ha cambiato volto al match e messo lo zampino nella rimonta e nel sorpasso. "Ci stiamo capendo a 360 gradi. È un giocatore molto importante per me, abituato a giocare a certi livelli. E giocare con i quattro centrocampisti ci aiuta molto. Però, ripeto, stiamo facendo il nostro percorso".