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Come Fonseca ha trasformato la Roma in una squadra che può lottare per lo scudetto

Gli scontri diretti sono l’unica sbavatura nella stagione della Roma trasformata dagli accorgimenti tattici del tecnico, Fonseca. Le prossime due partite in calendario contro Inter e Lazio possono rappresentare la svolta nel campionato dei giallorossi che finora hanno raccolto pochissimo nei big match.
A cura di Maurizio De Santis
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Inter e Lazio entrambe all'Olimpico. Un big match e poi un derby che sfugge a ogni previsione. Per la Roma le prossime due partite valgono molto più dei punti per la classifica. È l'esame di maturità per un gruppo che può ambire a traguardi più ambiziosi oppure ‘accontentarsi' del ruolo di convitato al tavolo della Champions (e non è poco, coi tempi che corrono…). È la grande occasione (anche) per Fonseca: il tecnico portoghese messo in discussione con l'arrivo della nuova proprietà e adesso divenuto l'uomo della svolta per come ha saputo calibrare la squadra che non è più (solo) Dzeko-dipendente.

Come è cambiata la Roma di Fonseca

Alle spalle del bosniaco c'è un équipe che si muove compatta attraverso linee di passaggio strutturate a misura per esaltare le peculiarità di calciatori come Mkhitaryan (9 gol e 9 assist) e Pedro (quest'ultimo infortunato – 4 gol e 4 assist), "liberi" di agire a ridosso della punta e più nel vivo dell'azione. E il gioco di raccordo tra la trequarti e l'ex City funziona. Villar ha preso le redini del centrocampo nel suo ruolo di lotta e di governo, di fisico e di qualità in un reparto completato da Veretout e Pellegrini. In difesa ha trovato la quadratura del cerchio con Smalling, Kumbulla e Ibanez. E poi c'è Karsdorp, finalmente rigenerato dopo i problemi fisici e divenuto pedina fondamentale che garantisce spinta ed equilibrio, affonda il colpo e lo para.

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Vincere gli scontri diretti è la prova di maturità

Ecco perché battere l'Inter nel confronto di diretto di domenica prossima (ore 12.30) rappresenta un crocevia importante della stagione. Vale molto più dell'aggancio al secondo posto, è un segnale molto forte al campionato. Finora il limite della squadra di Fonseca è di aver raccolto pochissimo nelle sfide contro le avversarie della parte alta del tabellone: ha pareggiato contro Juve (2-2), Milan (3-3), Sassuolo (0-0); perso male contro Napoli (4-0) e Atalanta (4-1). Un trend che è una sbavatura rispetto alla crescita complessiva, graduale scandita anche dai numeri: media punti di 2.06 a match abbassata da 1.63 raccolto fuori casa rispetto a 2.50 dell'Olimpico. È il momento della Roma, può farcela.

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