Chi sono gli Steinbrenner, la famiglia newyorkese vorrebbe il Milan dopo aver reso vincenti gli Yankees

In America sono una delle famiglie più influenti nel mondo dello sport e non solo. Hanno saputo trasformare il mondo del baseball alla guida dei New York Yankees rendendoli un'azienda familiare da conservare per "l'eternità". Ma chi sono gli Steinbrenner e perché se ne parla accostandoli al Milan? Secondo le indiscrezioni lanciate dal giornalista sportivo, Carlo Pellegatti, i tycoon sarebbero pronti a subentrare nella gestione del club rossonero, diventandone così i nuovi proprietari. Sempre secondo il giornalista, RedBird (il fondo che detiene la maggioranza delle quote societarie del Milan) e il suo fondatore Gerry Cardinale sarebbero pronti a farsi da parte in un passaggio di consegne sempre a tema Usa.
Nel video, pubblicato su Youtube da Pellegatti, si parla di una new company che unisca Milan e Yankees e che faccia subentrare la famiglia al fondo che aveva prelevato la squadra di Milano da Eliott Management. Sui social i tifosi rossoneri si sono scatenati e se alcuni sognano un ritorno a una dinastia famigliare, nel segno della gestione Berlusconi, altri non sembrano tanto entusiasti. Va ricordato però che la famiglia Steinbrenner, nel segno della Yankee Global Enterprises è già all'interno del quadro del club rossonero, sono infatti presenti nel fondo RedBird con il 10%.

Chi sono gli Steinbrenner e quali sono i piani per il Milan
Dalle prime fortune, ottenute nel settore industriale, all'ingresso nel mondo dello sport. Era soprannominato "the Boss" ma il suo nome vero era George Michael Steinbrenner III, a lui si deve il reale successo e l'evoluzione della famiglia. Spinto dalla passione per lo sport nel 1973 decide di comprare i New York Yankees, nella gestione della squadra importa i suoi metodi classici e molto dominanti. É molto presente nelle decisioni di ogni singolo aspetto, spesso assume e licenzia manager e allenatori con facilità e impone una linea guida sul comportamento e l'estetica dei giocatori in campo (capelli tagliati sotto al colletto e niente peli sul viso, solo i baffi vengono accettati). Si fa conoscere ben presto nella MLB (la lega principale di baseball americano) e comincia a vincere, anche perché abituato sin da piccolo a ottenere quello che vuole, investe sempre di più senza farsi scrupoli pur di ottenere i migliori giocatori del campionato.
Oggi George non c'è più, ma gli Yankees sono ancora loro. I figli infatti ne hanno preso il controllo con una gestione diversa rispetto a quella del padre. Anche se, sotto la sua guida la squadra è diventata una delle più prestigiose e vincenti nel mondo del baseball, con ben 7 titoli mondiali vinti dal 1977 al 2009, è con il figlio Hal che gli Yankees sono diventati un brand a tutto tondo. Meno autoritario e più analitico, Hal ha puntato molto sullo sviluppo del marchio della squadra diversificandone gli ambiti e ampliando gli orizzonti: dall'apertura di negozi in tutto il mondo al rinnovamento dello stadio. Hal è partito dal migliorare la società per poi spostarsi ad altri campi, come lo dimostra l'ingresso nel fondo RedBird e il coinvolgimento nella proprietà dei New York City Fc, squadra della Serie A americana di calcio.

Ora, con il presunto interessamento al Milan, gli Steinbrenner vorrebbero un ruolo attivo anche nel calcio europeo che non comporti solo quote di minoranza. Da quanto si apprende il progetto riguarderebbe un legame tra Yankees e la squadra di Milano così da rafforzare il potere dei brand nell'uno e nell'altro continente. Per ora sono solo indiscrezioni e non c'è nulla di confermato, ma nei piani rientrerebbe anche Adriano Galliani. Lo storico dirigente è stato uno dei pilastri rossoneri sotto la guida di Berlusconi, ora vicepresidente vicario e amministratore delegato del Monza, secondo Pellegatti dovrebbe risolvere alcune questioni contrattuali prima di poter accettare il nuovo incarico. A Milano ritroverebbe anche Massimiliano Allegri riformando la coppia che vinse lo scudetto nel 2011. Per ora nessuna ufficialità, solo rumors di mercato dirigenziale.