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C’era una volta il VAR, il supporto video è stato spento e non aiuta gli arbitri

C’era una volta il VAR. O meglio, c’era una volta l’idea del VAR. Il supporto tecnologico è stato introdotto per aiutare gli arbitri ma le variazioni apportate nel tempo sembrano aver fatto virare tutto ciò in un’altra direzione. Se il VAR deve essere utilizzato solo per episodi eclatanti sfuggiti all’occhio dell’arbitro allora il ruolo dell’assistente al video viene totalmente ridimensionato.
A cura di Vito Lamorte
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C'era una volta il VAR. Il supporto tecnologico era stato introdotto per provare ad aiutare gli arbitri in campo a prendere quante più decisioni corrette possibili in alcuni situazioni di gara che erano e sono specificamente indicate nell'arcinoto protocollo ma le variazioni apportate nel tempo sembrano aver fatto virare tutto ciò in un'altra direzione. Dopo il weekend nero della quinta giornata della Serie A 2020/2021, con i rigori negati a Lukaku, Lozano e Bernardeschi tra sabato e domenica e il caos nel Monday Night tra Milan e Roma; il sesto turno è iniziato con un nettissimo rigore non concesso all'Inter per un fallo di Balogh su Perisic in area. Il penalty non concesso a San Siro sembra abbastanza netto ad ogni replay ma appare in linea con le decisioni dettate da FIFA ed UEFA in merito all'utilizzo del VAR per quest'anno. A questo punto, però, bisogna chiedersi se queste nuove direttive sono adatte e se il supporto video è ancora un aiuto per i direttori di gara: se il VAR deve essere utilizzato solo per episodi eclatanti che sono sfuggiti all'occhio dell'arbitro allora il ruolo dell'assistente al video viene totalmente ridimensionato.

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C'è confusione in merito all'utilizzo del VAR e le sole sette volte in cui è intervenuto in queste prime giornate vuol dire che dalla sua introduzione è stato pian piano messo da parte e assume tutt'altra connotazione. Inoltre, bisogna tenere in considerazione il fatto che chi ne fa un uso più continuo rischia pagelle negative e l'ex fischietto della Serie A Claudio Gavilucci ne ha parlato chiaramente in un'intervista a Fanpage.it"Nel momento in cui l'arbitro corregge al VAR un proprio errore, ripristina la verità del campo ma sancisce, sul piano personale, un voto negativo che andrà a penalizzare la valutazione della sua prestazione".

La situazione è piuttosto complessa e nonostante siano passate solo poche settimane dall'inizio della nuova stagione calcistica gli organi competenti nazionali e internazionali dovrebbero un attimo sedersi al tavolo e pensare se l'uso del VAR in questo modo abbia ancora un senso oppure no. Ci sono delle soluzioni praticabili? O si cerca un modo di utilizzo "misto" tra ciò che si faceva quando è stato introdotto e le nuove linee oppure è arrivato il momento di iniziare a prendere in considerazione il "challenge" per le squadre in campo. Non si può tornare indietro in merito all'utilizzo della tecnologia, questo è un dato di fatto piuttosto oggettivo, ma se utilizzato come sta accadendo adesso il supporto video sembra spento, o in ‘lockdown' se vogliamo attualizzarlo al momento, e non aiuta gli arbitri gli arbitri a prendere le decisioni giuste.

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