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Cassano dice come lo trattava Gattuso: “Ha un dito di 14 metri, me lo metteva in bocca e mi alzava”

Antonio Cassano racconta cosa gli faceva Rino Gattuso ai tempi del Milan: “Quando io non mi volevo allenare, oppure quando io mi comportavo in un certo modo, mi metteva il dito in bocca e me lo tirava, tipo amo…”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Antonio Cassano ha un ottimo rapporto personale con Gennaro Gattuso, e non lo nasconde quando gli si chiede di commentare la fresca nomina del 47enne calabrese a nuovo CT dell'Italia al posto dell'esonerato Spalletti. La decisione del presidente federale Gravina è approvata pienamente dal barese: "Faccio un grandissimo in bocca al lupo a Rino. L'ho sentito prima della sua firma, lo sto sentendo spesso questo periodo. È la scelta migliore in assoluto che si poteva fare, perché innanzitutto è un grandissimo allenatore, con grande personalità. Sono convinto che andremo al mondiale con Rino, ho questa sensazione, me lo auguro e lo spero veramente. Lui lo merita assolutamente, sia come allenatore sia come persona".

Antonio Cassano e Rino Gattuso in maglia Italia agli Europei del 2008
Antonio Cassano e Rino Gattuso in maglia Italia agli Europei del 2008

Cassano preso all'amo da Gattuso ai tempi del Milan col suo ditone "di 14 metri"

Intervenuto ai microfoni di ‘Viva el Futbol', Cassano racconta un paio di aneddoti per far capire chi è l'uomo Gattuso: "Allora, io ho giocato con gente che va da Ronaldo il Fenomeno a Zidane, a Totti, Pirlo, Guti, van Nistelrooy, Raul, Beckham, Roberto Carlos, Ibrahimovic, tre miliardi ne posso dire. Però se tu mi dici: Antonio, fai la tua squadra e scegli il primo calciatore per andare in guerra, sportiva, calcistica, Gattuso è il primo, lo prendo sempre, perché ha un entusiasmo contagioso, ha una grande personalità, è il compagno perfetto che tu vuoi al tuo fianco. È un leader, tu lo vedevi quando si allenava, andava al 110%, se qualcuno lo sorpassava lui faceva di tutto per stare davanti, non si risparmiava mai. Uno dei tanti aneddoti che mi faceva impazzire, lui ha un dito che è 14 metri, lui prendeva, mi metteva la mano in bocca così e mi alzava. Quando io non mi volevo allenare, oppure quando io mi comportavo in un certo modo, mi dava questo in bocca e me lo tirava, tipo amo, oppure me le dava in testa".

Cassano fa il gesto dell’amo in bocca mimando il ditone di Gattuso
Cassano fa il gesto dell’amo in bocca mimando il ditone di Gattuso

"Il motivo? Dovevi fare quello, perché al Milan loro avevano una filosofia, un comportamento, e lì Rino, dopo che Maldini e Costacurta erano andati via, era uno di quelli che era rimasto che aveva la leadership, e dovevi comportarti bene. Infatti, quell’anno là noi abbiamo vinto lo Scudetto", spiega Cassano, ricordando l'anno e mezzo passato assieme a Gattuso nello spogliatoio rossonero tra il gennaio 2011 (Scudetto con Allegri) e il giugno 2012.

L'episodio di Gattuso chiuso nel cestino da Ibrahimovic: "Si muoveva come un serpente, è riuscito a spaccarlo"

Al periodo milanista (i due hanno giocato assieme anche in Nazionale tra il 2003 e il 2010) si riferisce anche un altro aneddoto raccontato da Cassano, con Zlatan Ibrahimovic coprotagonista assieme a Gattuso: "Una volta si sono messi a scherzare lui e Ibrahimovic, a un certo punto Ibra l'ha preso e l'ha messo nel cestino, poi si è seduto sopra il cestino. Lui era giù, a testa in giù, ma tu da dentro lo vedevi che si muoveva come un serpente, anche se era a testa in giù, che non poteva fare niente con Ibra sopra. Arrivato a un certo punto, si è mosso talmente tanto che è riuscito, come fosse di gomma, a spaccare il cestino… era dentro al contrario, a testa in giù, incredibile. Ma Rino aveva una forza, una contagiosità impressionante, è pazzesco".

Gattuso con Ibrahimovic in maglia Milan: grandi personalità a confronto
Gattuso con Ibrahimovic in maglia Milan: grandi personalità a confronto

Tornando al difficile compito che Gattuso si trova davanti, di far tornare l'Italia alla fase finale dei Mondiali dopo due mancate qualificazioni di fila (e una situazione attuale del girone eliminatorio che ci vedrà quasi sicuramente secondi dietro la Norvegia, dunque con la prospettiva di affrontare di nuovo la tagliola del playoff), Cassano non ha dubbi che Rino sia l'uomo giusto al posto giusto: "Rino ha valori eccezionali, enormi, è stato 15 anni in Nazionale, conosce Coverciano, vita, morte e miracoli. Lui arriva in Nazionale, ne sono convinto perché lo conosco, e non farà prigionieri. O si va in quella strada là, pronti via, oppure si è fuori. Lui non guarda in faccia a nessuno, porterà una ventata d'aria pulita e farà qualcosa di straordinario".

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