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Caos e urla in Lega, Lotito trattenuto da Marotta: “Non può parlare”, “Ci vediamo in tribunale”

Atmosfera frizzantina, come d’abitudine, durante la riunione di Lega andata in scena lunedì a Milano: prima ancora che i club di Serie A votassero, e poi si rimangiassero, lo spezzatino delle partite in 10 slot orari, aveva tenuto banco una discussione molto accesa tra Claudio Lotito ed il presidente di Lega Dal Pino: sono volate urla, fino al decisivo intervento di Marotta.
A cura di Paolo Fiorenza
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Assemblea di Lega molto movimentata quella andata in scena ieri a Milano tra i club di Serie A, al termine della quale la votazione che aveva approvato lo ‘spezzatino' delle partite in 10 slot orari diversi è stata cancellata e rinviata ad una prossima riunione. Il motivo del contendere lo ha spiegato chiaramente Massimo Ferraro in serata a ‘Rai 3': non si vogliono fare favori ‘gratis et amore' a DAZN, con l'opportuno incentivo la nuova calendarizzazione della Serie A sarà approvata al prossimo giro.

"Secondo me in Lega abbiamo fatto una votazione non giusta – spiega il presidente della Sampdoria – DAZN ha proposto lo spezzatino. Loro hanno vinto il bando per sette slot, facendo così ne fanno dieci. Io allora ho detto che se vogliono fare dieci orari diversi, ci devono dare i soldi. Io ho detto ‘votiamola, se pagano bene altrimenti niente'. Quando tutti hanno votato a favore dei dieci slot mi sono incavolato, ho gridato e ho fatto ragionare gli altri presidenti. Hanno fatto un errore di sbaglio, che vuol dire che si sono sbagliati due volte. Dunque mi sono messo lì e ho detto ‘ora voglio vedere chi vuole regalare i soldi a DAZN'. Alla fine ho detto ‘le mani non mi ubbidiscono, te ne vai' ad un presidente che si è avvicinato".

Come se non bastasse il tema degli slot delle partite, in precedenza ci si era messo Claudio Lotito a surriscaldare l'aria dell'assemblea, chiedendo – prima ancora che cominciassero i lavori – che dall’ordine del giorno fosse eliminato il punto relativo alla nomina del consigliere indipendente di Lega. Il presidente Dal Pino – racconta la ‘Gazzetta dello Sport' – ha replicato negando risolutamente eventuali cambi di programma, affermando che l'elezione non si sarebbe svolta per l'assenza del candidato, come i club peraltro già sapevano: l'ex capo della Polizia De Gennaro non ha infatti sciolto le riserve sulla propria disponibilità.

Da lì è stato un crescendo dei toni della discussione, finché l'acme si è raggiunto quando Lotito ha tirato fuori il vero punto per lui dolente, ovvero il fatto che le società ammesse in assemblea fossero soltanto 19, essendo stata esclusa la Salernitana per il ben noto conflitto di interessi con la Lazio, visto che tuttora entrambi i club sono intestati allo stesso proprietario, questione che dovrà essere necessariamente risolta entro il 25 giugno.

Davanti allo sbraitare di Lotito, il presidente della Lega Dal Pino gli ha intimato: "Da squalificato non può parlare", con riferimento alla sua inibizione conseguente alla recente squalifica per il caso tamponi. Poi ancora, di fronte alla sua insistenza: "A che titolo parla, da presidente della Lazio o della Salernitana?". "Della Lazio", non ha potuto che rispondere Lotito. "Allora basta parlare della Salernitana", ha chiuso la discussione Dal Pino. "Ci vediamo in tribunale", ha ancora urlato Lotito, venendo poi rabbonito da altri dirigenti, tra cui il ruolo di paciere finale è spettato all'interista Marotta. A quel punto l'assemblea è cominciata con animi appena più distesi. Del resto non sarebbe una riunione di Lega se non volassero urlacci ed accuse reciproche, come insegna l'ampia casistica del passato.

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