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Campionato senza pace: la Serie A ostaggio di una partita

Il calcio italiano è pronto a riaprire gli stadi ai tifosi in vista dell’Europeo ma ancora non sa quando e come riuscirà a terminare il campionato. Il ricorso presentato dal club di Lotito a Collegio di Garanzia del Coni per Lazio-Torino è la causa stallo totale in cui si trova adesso la Lega di Serie A che non può ancora programmare le ultime quattro giornate.
A cura di Maurizio De Santis
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Il paradosso del calcio italiano: ricorre alle app e all'intelligenza artificiale per (ri)aprire gli stadi ai tifosi e ospitare l'Europeo ma inciampa su una partita di pallone che blocca il calendario. È il caso di Lazio-Torino, la gara che nessuno sa (ancora) quando si giocherà e per la quale il presidente dei capitolini, Claudio Lotito, ha presentato ricorso al Collegio di Garanzia del Coni per ottenere la vittoria a tavolino. Il match venne rinviato a causa del focolaio di Covid esploso in seno alla formazione granata, costretta dalla Asl all'isolamento in quarantena, alla sospensione di ogni attività sportiva di gruppo.

Alla luce della decisione presa dall'organo federale su Juventus-Napoli appare difficile ipotizzare che emetta una sentenza differente in relazione alla squadra di Cairo ma la mozione presentata dal club biancoceleste è il classico coltello da rigirare nella piaga. E la piaga è rappresentata dallo stallo totale in cui si trova adesso la Lega di Serie A che non può ancora programmare l'ultimo mese di match: quattro giornate a mo' di conto alla rovescia in previsione di un finale di stagione caratterizzato dalla corsa alla Champions e dalla necessità di restare entro i margini e gli accorsi presi con la Uefa in virtù di Euro 2020.

Quali sono gli incontri che, allo stato dei fatti, la Lazio (e Lotito) tengono sotto scacco? Uno su tutti, il derby Roma-Lazio in programma al 37° turno (16 maggio): le opzioni sono due, anticipare la sfida al 15 maggio oppure posticiparla al 18, data ultima per la consegna dello stadio Olimpico alla Uefa. In tal caso la Federcalcio sarebbe costretta a chiedere una deroga di almeno 24 ore per consentire lo svolgimento di un incontro che può essere decisivo anche per la classifica e il piazzamento nelle prime quattro posizioni.

Un bel caos perché in entrambe le situazioni ci sono intoppi di non poco conto. Il nodo da sciogliere è la prosecuzione o meno del cammino della Roma in Europa League: la squadra di Fonseca in lizza nelle semifinali (29 aprile/6 maggio tra andata e ritorno) e impegnata a Crotone il 9 maggio dovrebbe sottoporsi a un ulteriore tour de force sfiancante. Il 12 maggio c'è il turno infrasettimanale di Serie A (Inter-Roma, Lazio-Parma) e se il derby si giocasse il 15 i giallorossi si troverebbero ad affrontare una gara così delicata e importante due giorni dopo la sfida con la capolista.

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