Cagliari, furia Zenga: “Regole da calcio balilla, ma questi rigori si fischiano”
L'Uomo Ragno è stanco già solamente dopo qualche settimana di calcio italiano. Walter Zenga tuona da Cagliari, davanti all'ennesimo affronto subito, con un rigore negato e una gara che avrebbe potuto raccontare un finale differente. La rabbia, nel posto partita è tutta per quel momento, al' 38’ quando su una punizione battuta da Rog, il laziale Milinkovic Savic in area devia il pallone con il braccio evidentemente aperto. E' rigore, secondo regolamento, ma non per l’arbitro Piccinini e soprattutto non per il VAR che con il silent check conferma la scelta del direttore di gara.
Una decisione che non convince affatto, soprattutto alla luce dei tanti rigori concessi in questa stagione con movimenti e tocchi ben più composti e comunque fischiati in area di rigore. Una scelta che fa sbottare Zenga, incapace di evitare l'argomento nei commenti post gara: "Siamo abbastanza stanchi qui a Cagliari. Con l'Atalanta vanno a rivedere il gol di Simeone con il braccio attaccato, a Firenze ce ne annullano – e va bene – uno per un fuorigioco di due millimetri. Ma questo contro la Lazio è braccio largo ed è rigore con le regole di adesso"
Il regolamento parla chiaro, non c'è da discutere sul braccio vicino o lontano dal corpo: il regolamento parla chiaro ed è rigore, punto e basta. Al VAR che fanno? Sono lì seduti non a prendere un caffè… perchè non vedono?
Una ‘sentenza' che non lascia spazio a dubbi rivedendo le immagini in tv, Milinkovic fa fallo. Era rigore. Poi si può entrare nel vivo dell'argomento sulla qualità del regolamento, ma i discorsi sono inutili: "Per me queste regole restano da calcio balilla, come ho già sottolineato la settimana scorsa. Ma sono regole e oggi mi si sono rigirate contro. Perché? Non c'è discussione è rigore e basta. Per tutti gli altri non per il Cagliari, evidentemente".
