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Borja Iglesias si schiera coi ProPal: “Diamo più importanza a un evento sportivo che al genocidio”

Le feroci proteste degli attivisti durante la Vuelta, in Spagna, ha spinto l’attaccante del Celta Borja Iglesias a spezzare la cortina di silenzio, scuotendo lo sport: “Dobbiamo alzarci in piedi e rivendicare ciò che è necessario, ovvero i diritti umani e il rispetto”. Da sempre impegnato e schierato in temi socio-politici aveva già espresso la propria solidarietà a Mbappè nelle sue dichiarazioni anti estrema destra.
A cura di Alessio Pediglieri
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Borja Iglesias è tornato a scuotere lo sport internazionale e lo ha fatto a margine di quanto sta accadendo nel mondo del ciclismo con le sempre più presenti, e accese, manifestazioni ProPal durante la Vuelta in Spagna, che si sono focalizzate contro la squadra Israel Premier Tech. Da sempre impegnato in campagne sociali e per le sue iniziative e dichiarazioni per sensibilizzare l'opinione pubblica sfruttando il megafono della sua notorietà, Iglesias non ha avuto esitazione per esprimere il suo ultimo pensiero su uno dei temi più delicati sul fronte socio-politico, il conflitto tra Palestina e Israele: "Diamo più importanza all'interruzione di un evento sportivo che al genocidio".

Iglesias dalla parte degli attivisti ProPal che hanno messo in ginocchio il ciclismo

Borja Iglesias, attaccante 33enne del Celta Vigo, è ritornato in campo a livello pubblico, prendendo una fortissima posizione di fronte a quanto sta accadendo nel mondo dello sport: le proteste degli attivisti filopalestinesi che hanno messo in ginocchio il ciclismo in Spagna e promettono di diffondersi anche in altre parti del mondo in occasione di altre corse, hanno visto il sostegno incondizionato dell'ex nazionale spagnolo che in una conferenza stampa non ha avuto remore di utilizzare la parola "genocidio". "Ciò che mi sorprende è che diamo più importanza all'interruzione di un evento sportivo che al genocidio. Non capisco davvero" ha detto senza mezzi termini Iglesias, "Dobbiamo essere consapevoli della situazione che stiamo vivendo e a volte dobbiamo alzarci in piedi e rivendicare ciò che è necessario, ovvero i diritti umani e il rispetto, che spesso mancano. Ogni situazione è buona per farlo, per cercare di migliorare la situazione e prendere coscienza delle ingiustizie che esistono nel mondo".

Iglesias e l'appoggio a Mbappè, contro l'estrema destra: "Lo criticate a prescindere, quando ha solo da perderci…"

Uomo di fortissime convinzioni, spesso rese pubbliche a costo di feroci critiche, Borja Iglesias si era già distinto nel recente passato per le sue prese di posizione contro il razzismo, l'omofobia e l'estrema destra. In particolare, aveva applaudito l'appello di Kylian Mbappé a votare contro "gli estremisti" al secondo turno delle elezioni legislative del 2024: "Perché criticarlo? È una persona privilegiata, poteva farne a meno… Se prende una posizione così chiara, ascoltiamolo almeno con rispetto. Non ha nulla da guadagnarci, viene criticato solo  per il suo desiderio di aiutare gli altri".

Iglesias e la protesta contro Rubiales: "Finché sarà Presidente, non indosserò mai più la maglia della Spagna"

Quando parla Borja Iglesias, in Spagna fa sempre notizia. Nel 2023, aveva espresso la volontà di rifiutare qualsiasi eventuale nuova convocazione della nazionale spagnola finché Luis Rubiales – allora presidente della Federazione, che in un primo momento aveva rifiutato qualsiasi forma di dimissioni – fosse rimasto in carica, dopo lo "scandalo Hermoso": "Una decisione definitiva" aveva detto Iglesias, "finché le cose non saranno cambiate e questo tipo di atti non resteranno impuniti".

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