Baldini e il bel gesto di Pafundi prima del rigore con la Svezia: è puro spirito di squadra

L'Italia Under 21 ha battuto 4-0 la Svezia e fatto un altro passo verso la qualificazione agli Europei 2027. Ma più del risultato a "riempire di gioia il cuore" del commissario tecnico, Silvio Baldini, è il bel gesto fatto dalla squadra in occasione del calcio di rigore concesso nel finale del match giocato a Cesena. La location, lo stadio Mannuzzi, e lo spirito di squadra mostrato dai ragazzi scandiscono quel comportamento che lo stesso allenatore metterà sopra ogni altra cosa durante le interviste. La palla viene consegnata a Tommaso Berti, acclamato dal pubblico di casa: tocca a lui mettere la firma in calce all'ultima rete della serata.
La squadra chiama Berti: è lui a battere il rigore nella "sua" Cesena
L'episodio che ha alimentato l'euforia dei tifosi cesenati è accaduto a tempo ormai scaduto e con il risultato già deciso. L'Italia vince 3-0, il tiro dal dischetto quando mancano davvero pochi spiccioli al triplice fischio è la più classica ciliegina sulla torta di una serata perfetta. E ha un valore importante perché, quanto a differenza reti, basta poco per cambiare le sorti di una classifica e di una qualificazione. Nel Girone E, infatti, la Nazionale ha sì 9 punti come la Polonia ma è quest'ultima in testa in virtù del miglior rapporto gol fatti/gol subiti (9 rispetto ai 6 degli Azzurrini).

Sembra debba essere Pafundi a incaricarsi della battuta ma non è così. Lo stadio di Cesena chiama a gran voce il nome di Berti e lì, in mezzo al campo, prendono la decisione più giusta lasciando prevalere lo spirito di gruppo. Perché è anche così che si costruisce la forza di una squadra. La sfera viene concessa al beniamino di casa che la mette dentro con freddezza.
Il bel gesto elogiato dal ct, Baldini: "Più bello del 4-0"
A fine match Silvio Baldini torna sull'episodio e ne trae spunto per ribadire cosa ritiene davvero importante per la ‘sua' Nazionale. "Quel gesto mi rende molto felice, più della vittoria stessa per 4-0. È una dimostrazione che il nostro un gruppo coeso – le parole a fine incontro -, che è contento di stare insieme, a cui piace ridere e scherzare ma è anche consapevole di quanto è importante il lavoro".
Un altro rigore, quello calciato col cucchiaio da Camarda, gli ha invece suscitato emozioni differenti. "Quel modo di battere i rigori lo odio… – ha aggiunto Baldini – ma ognuno può tirarli come vuole. Se uno se la sente è giusto che lo faccia".