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Ausilio racconta cosa accadde all’Inter: “Faticavamo a pagare gli stipendi”. Poi un giocatore divorziò

Il DS dell’Inter Piero Ausilio svela un retroscena inedito sulla cessione di un calciatore, che in quel momento era vitale per dare respiro alle casse boccheggianti nerazzurre: “Li ho chiusi in una stanza finché non hanno sistemato tutto: accordo per il divorzio e cessione del giocatore”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Dire Piero Ausilio e Inter è praticamente la stessa cosa, visto che il 53enne dirigente sportivo milanese è da una vita negli uffici nerazzurri a tessere le fila del calciomercato, negli ultimi anni spalleggiato dall'esperienza di Beppe Marotta. Sono quasi 30 anni che Ausilio è all'Inter (in varie vesti, fino al ruolo attuale di Direttore Sportivo) e di colpi ne ha fatto tantissimi. Quando peraltro deve scegliere il più difficile svela un retroscena sul divorzio di un calciatore che lui quasi ‘impose' per poterlo cedere e dare respiro al bilancio dell'Inter in un momento difficilissimo: "Facevamo fatica a pagare gli stipendi".

Il racconto di Ausilio parte da molto indietro nel tempo: "Era il '97, Moretti (Massimo, ex DG nerazzurro, ndr) mi ha chiesto di fare il segretario del settore giovanile. Erano solo sei mesi di contratto, ma ho accettato. E non sono mai più venuto via da qui, crescendo in modo graduale. L'Inter è stata una grande scuola, ho provato tutto. Comprese quattro proprietà diverse: Moratti, Thohir, Suning e, ora, Oaktree".

Piero Ausilio con Beppe Marotta e Alessandro Bastoni, nominato miglior difensore dello scorso campionato
Piero Ausilio con Beppe Marotta e Alessandro Bastoni, nominato miglior difensore dello scorso campionato

Tanti i calciatori di cui va fiero l'attuale DS dell'Inter: "Kovacic e Brozovic, che abbiamo scelto con Branca. E poi Onana, preso gratis e ceduto a 55 milioni dopo un anno. E Lautaro, Bisseck, Thuram…".

Ausilio svela come il divorzio di un calciatore dell'Inter salvò la sua cessione: ossigeno per le casse nerazzurre

Quando poi gli viene chiesto dell'operazione più difficile portata a casa, Ausilio si lascia andare a una rivelazione inedita, che apre anche uno squarcio drammatico sui problemi economici del club nerazzurro: "Mercato invernale, vendo un giocatore all'estero e respiro: il periodo era durissimo, faticavamo a pagare gli stipendi. Quando stiamo per firmare mi chiama un notissimo avvocato divorzista: non può far partire il calciatore, la moglie vuole la separazione, abbiamo chiesto il ritiro del passaporto. Li ho chiusi in una stanza finché non hanno sistemato tutto: accordo per il divorzio e cessione del giocatore. Non so se sia stata l'operazione più difficile, ma forse per l'Inter è stata la più importante".

Ausilio festeggia con la dirigenza dell’Inter, allora di proprietà della famiglia Zhang, lo Scudetto del 2021
Ausilio festeggia con la dirigenza dell’Inter, allora di proprietà della famiglia Zhang, lo Scudetto del 2021

Quanto all'errore più grave che ha fatto, Ausilio alla ‘Gazzetta dello Sport' fa il nome di Kvaratskhelia: "Ma non ho sbagliato solo io, lo hanno offerto a tanti grandi club in Italia. Solo che noi giocavamo con il 3-5-2 e lui è un calciatore da 4- 3-3, per questo non lo abbiamo preso".

Il rimprovero del figlio di Ausilio: "Ti sei fatto scappare Jashari…"

Buon sangue non mente per Ausilio, anche il figlio Niccolò è un ‘malato' di calcio come lui, al punto di rinfacciargli di aver lasciato Ardon Jashari ai cugini del Milan: "Con i piedi non era buono, ha smesso, ma ha passione: vede mille partite, studia i giocatori. Quando Jashari è andato al Milan mi ha rimproverato. Mi ha detto: te l'ho consigliato quando era al Lucerna, te lo sei fatto scappare. È vero, ma mica li possiamo prendere tutti noi quelli bravi…".

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