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De Laurentiis indagato a Roma per falso in bilancio, l’inchiesta è sull’acquisto di Osimhen

La Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. Un atto dovuto quello dei pm romani, dopo la ricezione degli atti. Il procedimento è legato a presunte plusvalenze fittizie relative all’acquisto di Osimhen.
A cura di Alessio Morra
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Il presidente De Laurentiis e il bomber del Napoli, Osimhen.
Il presidente De Laurentiis e il bomber del Napoli, Osimhen.

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è stato iscritto nel registro degli indagati a Roma ed è accusato di falso in bilancio. Un atto dovuto quello dei pm della Procura romana, che scaturisce dopo la trasmissione degli atti da parte dei pm partenopei. Il procedimento è quello legato a presunte plusvalenze fittizie relative all'acquisto nel 2020 dell'attaccante Victor Osimhen.

La società partenopea era stata già assolta dalla giustizia sportiva nel primo filone dell’inchiesta plusvalenze e il suo caso appariva differente rispetto a quello della Juventus. Cosa potrebbe accadere adesso? Se le nuove indagini della Procura capitolina rilevassero nuovi fatti rilevanti, il procuratore federale, Giuseppe Chiné, potrebbe chiedere gli atti per riaprire il caso.

Il passaggio del bomber nigeriano finisce nuovamente in prima pagina. Dopo le indagini della Procura di Napoli, ora tocca a quella di Roma, che ha ricevuto gli atti per competenza. Di questa vicenda se ne parlò già molto nel giugno 2022, quando la Guardia di Finanza effettuò perquisizioni nel centro sportivo di Castel Volturno, a Roma e in Francia, con l'intento di ottenere ulteriori indicazioni da inserire nel fascicolo relativo.

La trasmissione degli atti dalla Procura di Napoli a quella di Roma

Come si è arrivati alla trasmissione degli atti dalla Procura di Napoli a Roma? Quella partenopea a giugno 2023 aveva tratto le prime conclusioni rispetto al ‘lato b' della vicenda rispetto all'ipotesi di falso in bilancio: non era stato ravvisato il reato di dichiarazione fraudolenta né frode fiscale perché inizialmente era stata prefigurata l’evasione di circa 4,6 milioni di Iva sulla sovra-fatturazione della plusvalenza fittizia. Una evasione inesistente poiché la perdita di esercizio determinata dal "rosso" nei conti.

C'era, però, ancora un'ipotesi di reato da chiarire: la prima, false comunicazioni sociali. Poiché il bilancio del Napoli viene approvato a Roma (sede della FilmAuro), la competenza territoriale spetta alla Procura capitolina, a cui sono stati trasmessi i documenti e che adesso indaga per verificare se ci sono i presupposti per spingersi oltre.

I dettagli della trattativa Osimhen: le valutazione dei 4 calciatori inseriti nell'affare

Già un anno fa si provò a capire se c'era stata una sovra-fatturazione e quali erano stati i termini dell'operazione che si era conclusa con l'inserimento nella trattativa di tre calciatori della Primavera, che fecero salire il costo di Osimhen fino a oltre 70 milioni di euro.

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I sospetti nacquero per alcuni dettagli relativi allo ‘spacchettamento' dell'affare gli azzurri e alla quotazione dei singoli tesserati inseriti nella transazione tra il Napoli e il Lille: l'attaccante nigeriano venne pagato 52 milioni più i cartellini del portiere Orestis Karnezis (nella foto sopra) e di tre calciatori provenienti dalla formazione Primavera: Ciro PalmieriClaudio Manzi Luigi Liguori. A finire sotto la lente in sono le valutazioni di questi quattro tesserati che si trasferirono nel club francese in base a queste stime:

1. Orestis Karnezis, 4.8 milioni
2. Ciro Palmieri, 7 milioni.
3. Claudio Manzi, 4 milioni
4. Luigi Liguori, 4 milioni

L'ex portiere ha giocato nella prima squadra del Lille accumulando poche presenze in un paio di stagioni poi ha appeso i guanti al chiodo e ha lasciato il calcio giocato. I tre giovani, invece, non sono mai arrivati in prima squadra, salvo essere ceduti di nuovo a club che giocano nelle serie minori e tornare in Italia.

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