Ancelotti spiegato in una frase: “Dopo 1.272 partite non devo dimostrare niente a nessuno”

Carlo Ancelotti pronuncia due frasi essenziali in conferenza stampa che racchiudono l'essenza del suo rapporto con il Real Madrid. La prima è un riferimento alla sua carriera e, indirettamente, alle voci che lo vorrebbero altrove a fine stagione, qualunque sia l'esito di quella attuale: la più insistente che ha fatto molto rumore è rimbalzata dal Brasile, dove lo vorrebbero commissario tecnico della Seleçao; poi s'è aggiunta l'indiscrezione dall'Inghilterra secondo cui, terminato l'interregno di Frank Lampard, il Chelsea sarebbe pronto a riportarlo a Stamford Bridge perché hanno capito che avere un "leader calmo" in panchina è prioritario. La seconda è dettata dall'esperienza ed è relativa alle qualità della sua rosa che resta elevatissima.
Il tecnico italiano sorride, appare rilassato. S'è goduto la giornata di riposo – quella annunciata con enfasi e accolta con clamore dalla squadra dopo lo 0-4 a Barcellona – e ha la mente sgombra abbastanza per mettere subito le cose in chiaro rispetto ai sussurri che gli strappano una smorfia ironica.
"Dopo 1.272 partite non devo dimostrare niente a nessuno… – dice Ancelotti -. Non è che porto il conto gara dopo gara ma ci ho prestato attenzione di recente perché pensavo fosse vicino a 1.300 e ho pensato che, una volta raggiunta quella quota, dovremmo festeggiarla. E tra quelle 1.272 partite quella al Camp Nou entra nella top 10".
Non c'è bisogno di aggiungere molto altro, parlano i numeri e la bacheca dei trofei, dice tutto l'esperienza accumulata in tanti anni. A Napoli la nota stonata per un esonero che derivava da una situazione particolare all'interno dello spogliatoio. Un incidente di percorso lasciato in fretta alle spalle guadagnando consensi con l'Everton, poi tornando in Spagna e vincendo la Champions (per la quale è ancora in lizza). Ancelotti sta traendo il meglio dalla squadra a disposizione ed elogia quei calciatori/campioni che fanno la differenza sempre.

"Vedo Benzema, Kroos e Modric che giocano allo stesso livello di sempre – ha aggiunto Ancelotti -. È normale che nel corso di una stagione possano esserci delle flessioni nel rendimento. Ma io devo valutarli per quello che fanno, non per l'età. Nessuno al mondo ha il modo di gestire le partite come loro, è una qualità che non la puoi comprare al mercato". I senatori accanto ai nuovi, uno in particolare: Vinicius. Per lui il tecnico ha parole d'affetto: "Sta segnando un'era nel mondo del calcio", sotto la sua egida.