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Playoff NBA: un super Mitchell porta i Jazz sul 2-0. I Bucks accorciano contro i Nets

L’asso dei Jazz continua a essere un enigma irrisolvibile per i Los Angeles Clippers, che tentano la rimonta dopo essere andati sotto di più di 20 punti ma cadono nel finale. Giannis trova finalmente il suo Robin in Middleton e riesce a battere una Brooklyn imprecisa e nervosa, accorciando la serie sul 2-1.
A cura di Luca Mazzella
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2 le partite della notte NBA, con Donovan Mitchell, Giannis Antetokounmpo e Khris Middleton sugli scudi nelle vittorie di Jazz e Bucks. Cadono quindi ancora una volta i Los Angeles Clippers, sotto ora 2-0, mentre i Nets controllano ancora la serie per 2-1 e possono vedere il bicchiere mezzo pieno: in una pessima serata al tiro di squadra, perdere di 3 contro dei super Giannis e Middleton è comunque una buona notizia. E manca sempre James Harden…

Milwaukee Bucks – Brooklyn Nets 86-83

"Si-può-fare", direbbe qualcuno. Questi Nets possono anche perdere. In una partita intensa, fisica e molto nervosa occorrono le super prestazioni di Giannis Antetokounmpo (33 punti e 14 rimbalzi con 14/31 dal campo ma un imperdonabile 1/8 da tre, con troppe triple tentate e poco attacco al ferro) e Khris Middleton (35 punti e 15 rimbalzi) per abbattere la resistenza di una Brooklyn che trova una disastrosa serata al tiro, con 34/94 dal campo e 8/22 da tre, e scarso supporto dai comprimari usualmente di lusso come Blake Griffin e Joe Harris, quest'ultimo autore di una gara da 1/11 dal campo e 1/7 da tre. Certo, Steve Nash può comunque sorridere: se le due star avversarie giocano una partita del genere, i tuoi sbagliano tutto o quasi e ti manca comunque James Harden, perdere 86-83 è un lusso non da poco e non intacca le certezze di una squadra che godendo dei favori del pronostico sembra condannata a vincere ogni sera.

I Bucks dovevano lanciare un segnale davanti al proprio pubblico e così è stato. 30-11 per iniziare la partita, grande convinzione da parte di tutti e tifosi in visibilio. Purtroppo per loro però, punto dopo punto, anche in una serata del genere i Nets sono stati in grado non solo di ricucire lo svantaggio, ma di passare in vantaggio con 1:23 da giocare nell'ultimo quarto, comunque non sufficiente a fermare la serata dei Bucks che trovano con Jrue Holiday (9 punti ma canestro fondamentale), a 20 secondi dal termine, il sottomano mancino del nuovo vantaggio dopo un tiro di Bruce Brown fattore positivo per Nash ma troppo frettoloso e impreciso nel gestire gli ultimi possessi e responsabilità. Dopo i suoi due errori, il secondo dei quali clamoroso, ci ha pensato Khris Middleton a mettere i liberi della staffa. Inutile l'ultimo tentativo di KD, gara 3 va ai Bucks che riaprono a sorpresa una serie che per quanto fatto vedere nei primi 2 episodi appare dall'esito già scontato. Sarà però gara 4 a dirci se la vittoria di stanotte ha sbloccato mentalmente questa Milwaukee o i Nets vorranno lanciare l'ennesimo, definitivo messaggio alle avversarie che attendono e sperano nella loro caduta. Coach Mike Budenholzer, intanto, dovrà trovare nuove soluzioni offensive vista l'orrida partita offensiva del duo Lopez-PJ Tucker (3 punti e 1/11 dal campo) e gli appena 6 punti dalla panchina, i cui uomini sono stati usati col contagocce. L'assenza di DiVincenzo sta costringendo i Bucks a quintetti diversi da quelli ipotizzati qualche mese fa, ma forse è ora di accantonare l'idea del quintetto alto, lanciando proprio PJ Tucker (o Giannis) da "5" inserendo un altro esterno, magari quel Forbes che contro gli Heat era stato infallibile tiratore.

Utah Jazz – Los Angeles Clippers 117-111

Il copione, ma con attacchi (e difese) decisamente più allegri, di Nets-Bucks, si gioca a Salt Lake City. I Jazz infatti vanno avanti di 21 punti salvo subire la rimonta di L.A. guidata dall'eroe che non ti aspetti, quel Reggie Jackson preferito ormai in maniera stabile a Rajon Rondo in panchina per 48 minuti (e a Terance Mann che però avrebbe meritato più minuti e fiducia dopo quanto mostrato coi Mavs nel primo turno). Negli ultimi 6 minuti però, esattamente dopo il vantaggio Clippers, Utah riprende il controllo delle operazioni trascinata dal solito enorme Donovan Mitchell coadiuvato da Joe Ingles e dalle giocate difensive di pura intimidazione di Rudy Gobert. Decisivo anche l'apporto di Bojan Bogdanovic nella sua metà campo, in marcatura su Kawhi Leonard.

Il giovane fenomeno di Snyder chiude a quota 37 punti con 15/29 dal campo, in un quintetto che manda in doppia cifra anche i già citati Ingles (19), Gobert (13 con 20 rimbalzi e 3 stoppate) e Bogdanovic. Royce O'Neale si ferma a 8, ma con una pesantissima tripla negli ultimi minuti. Dalla panchina invece, il solito Jordan Clarkson aggiunge 24 punti e 6 triple alle 20 complessive di squadra (su 39 tentativi). Un bottino importante per un squadra che ha giocato le prime 2 gare della serie senza un signore di nome Mike Conley, che sembra pronto a rientrare per le 2 partite di Los Angeles. Portarne a casa una vorrebbe dire avere un piede e mezzo in finale di Conference. Per i Clippers lasciano perplessi rotazioni (Batum utilizzato meno del dovuto, Mann dimenticato) e scelte difensive, con Kawhi Leonard centellinato su Donovan Mitchell. In attacco, oltre al super Jackson da 29 punti, arriva un'altra ottima prestazione di Paul George da 27, 10 rimbalzi e 6 assist, mentre una gara appena normale proprio di Kawhi Leonard (21 punti) è troppo poco per trascinare l'intero roster alla vittoria. Gara 3, anche per i los-angelini, sarà la sfida che vale una stagione intera.

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