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Playoff NBA: Brooklyn asfalta i Bucks e va sul 2-0, i Suns partono bene contro Denver

Gara 2 tra Brooklyn Nets e Milwaukee Bucks, nonostante le defezioni tra i primi di James Harden e Jeff Green, non inizia neanche: Kevin Durant e soci chiudono i giochi dopo 12 minuti e si concedono una passerella lunga tre quarti con massimo vantaggio di 49 punti. I Suns abbattono la resistenza di Denver che per due quarti e mezzo fa paura, poi crolla.
A cura di Luca Mazzella
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I Playoff NBA entrano nel vivo, con gara 2 della semifinale di Eastern Conference tra Bucks e Nets e il primo appuntamento della semifinale di Western Conference tra Suns e Nuggets. Purtroppo, per gli amanti delle partite equilibrate, i due match della notte sono stati poveri di soddisfazioni, con Giannis e soci letteralmente asfaltati dalla squadra di Steve Nash e Nikola Jokic che dura con la sua Denver poco più di un tempo, prima di piegarsi a una Phoenix apparsa decisamente in palla e uscita sulla distanza.

Brooklyn Nets – Milwaukee Bucks 125-86

Una serie che si preannunciava equilibrata e che per molti era una sorta di finale NBA anticipata viste le caratteristiche dei due roster e, sulla carta, la possibilità per i Bucks di accoppiarsi benissimo con i quintetti dei Nets, rischia di finire nel più scontato dei modi. Deludente, se la si guarda ovviamente dal lato di Milwaukee, esaltante se ti chiami Brooklyn. Pur con lo svantaggio di non avere a disposizione James Harden, infortunatosi dopo 40 secondi di gara 1, e dovendo rinunciare anche al duttile e fondamentale Jeff Green, i Nets lanciano un segnale pauroso alla squadra di Giannis Antetokounmpo, sulle cui macerie la squadra di Nash indugia senza pietà fino al +39 finale (in alcuni momenti addirittura +49) che non lascia molti dubbi su come sia andata la partita. Pronti-via e il primo quarto è una dichiarazione di intenti di Brooklyn, che chiude il parziale con un break di 23-9 che contribuisce al 36-19 dei primi 12 minuti. E se da un lato è lecito attendersi un sussulto d'orgoglio di Milwaukee, anche con le star a riposo la second-unit Nets è un rullo compressore, con il sempre più a suo agio Mike James e Landry Shamet  che chiuderanno con +30 e + 24 di plus/minus, non facendo certo sentire la mancanza dei titolari. Tra questi, spiccano i 32 di Kevin Durant in tre quarti (l'ultimo è stato puro garbage time visto dalla panchina) con 12/18 dal campo e 4/6 da tre, i 22 di Kyrie Irving e le doppie cifre di Joe Harris (13) e Bruce Brown (13), nell'ormai suo tipico ruolo di falso lungo usato spesso come rollante e ben combinato con il "centro" della squadra Blake Griffin.

I deludenti Bucks chiudono con appena 14 assist di squadra, il 44% dal campo e il 29.6% da tre, non riescono letteralmente mai ad entrare in partita e a questo punto i tanto elogiati progressi mostrati nel gioco di regular season stanno finendo con i soliti e ormai noti nodi al pettine di questo roster, che nemmeno l'innesto di Jrue Holiday sembra aver risolto del tutto. Giannis molto spesso si è limitato a prendere tiri non nel suo arsenale, l'attacco è apparso molto statico e si avverte terribilmente la mancanza sia di Donte DiVincenzo che di Torrey Craig, lasciato partire senza troppi rimpianti ma potenzialmente fondamentale nella difesa sugli esterni. Trovare però una singola giustificazione tecnica a questo massacro è un gioco fine a se stesso. Una partita di semifinale di Conference in cui manca il giocatore più importante degli avversari chiusa con 40 punti di scarto è una disfatta epocale che rischia di lasciare il segno sull'umore della squadra e sulle chance di Mike Budenholzer di tenere la panchina in caso di eliminazione. Gara 3 è da vincere, ma trovare dei punti deboli in questa Brooklyn è davvero un'impresa.

Phoenix Suns-Denver Nuggets 122-105

Il punteggio potrebbe raccontare, visto così, di una schiacciante vittoria di Phoenix davanti al suo pubblico. In realtà a 8:13 da fine terzo quarto, dopo la tripla di Austin Rivers, il punteggio diceva 70-60 per i Denver Nuggets. Da quel momento in poi sul team di Mike Malone si è abbattuto il tornado Suns che con un parziale di 34-9 propiziato dai canestri di Mikal Bridges e di un DeAndre Ayton vero X-Factor di questi Playoffs (altra doppia doppia da 20 punti e 10 rimbalzi) hanno ribaltato la partita nel terzo quarto. A mettere poi i titoli di coda ci hanno pensato il solito Chris Paul, con 21 punti di cui 14 nell'ultimo quarto, più 6 rimbalzi e 11 assist, che sembra aver pienamente recuperato dall'infortunio alla spalla, e Devin Booker (21 punti con 8 assist e 8/12 al tiro), che chiudono in crescendo per la prima vittoria della serie. I Suns concedono appena 35 punti nel secondo tempo e il 40% dal campo, annullando tutte le certezze accumulate da Denver nei primi 24 minuti.

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A calare per i Nuggets è soprattutto il rendimento di Nikola Jokic, che chiude sì a 22 punti ma con 23 tiri dal campo e un secondo tempo in cui segna solo una delle otto conclusioni tentate. Il timore è che, alla lunga, l'assenza di Jamal Murray farà pagare un conto salatissimo alla squadra del Colorado, reduce dalla serie molto combattuta contro i Portland Trail Blazers e con un quintetto titolare spremuto a fronte di una second-unit nella quale se Monte Morris chiude a 2 punti dopo le recenti brillanti prestazioni, non ci sono risorse in grado di concedere riposo ai vari Jokic, Gordon, Porter Jr. Denver però non si scoraggia, e visti i precedenti nelle gare 1 degli ultimi anni (quasi sempre perse) guarda già con fiducia alla possibile rivincita nel prossimo episodio.

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