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Dame Lillard nella storia: 71 punti e 13 triple contro i Rockets, è una notte da ricordare

Il fenomeno dei Trail Blazers si regala l’ennesima notte memorabile della carriera, diventando l’ottavo giocatore nella storia NBA a segnare almeno 71 punti.
A cura di Luca Mazzella
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71 punti, 6 rimbalzi, 6 assist, 13 triple su 22 tentate, 14/14 ai liberi, 22/38 al tiro. Con questa paurosa statline nella vittoria casalinga dei suoi Portland Trail Blazers contro gli Houston Rockets, nella notte, Damian Lillard ha aggiornato il suo career high, il record di franchigia, ed è diventato l’ottavo giocatore della storia NBA a segnare 71 punti. Qualcuno, leggendo il nome della squadra contro cui è arrivata la prestazione for the ages, fanalino di coda della Western Conference e titolare del peggior record della lega, storcerà il naso al pensiero di una carrellata di canestri arrivati senza difesa o contro avversari arrendevoli nell’atteggiamento, ma non è andata così: nei 39 minuti giocati Lillard si è concesso una partita a dir poco straordinaria, con canestri arrivati nel traffico, dalla distanza, coi diversi tiri lasciati andare poco oltre la metà campo con tutta la naturalezza del mondo. Per scrivere in grande stile un pezzo di storia NBA e la pagina più dominante di una carriera che troppo banalmente verrà archiviata nel calderone dei fenomeni belli ma non vincenti. Errore imperdonabile per chi nell’epoca con la maggior concentrazione di talento di sempre e una concorrenza spietata di guardie che saranno ricordate tra le migliori mai viste, si è distinto negli anni per una capacità di fare canestro fuori dal comune.

I record della notte

Oltre a diventare l’ottavo giocatore di sempre con una partita da 71 punti, il secondo in stagione dopo l’exploit di Donovan Mitchell contro i Chicago Bulls dello scorso 3 gennaio, Lillard è diventato il secondo giocatore con almeno 13 triple in una gara dopo Klay Thompson, e l’unico con una partita da almeno 60 punti e 10 triple, cosa che gli è riuscita ben due volte: questa notte e il 20 gennaio 2020 contro i Golden State Warriors. Solo Kobe Bryant e l'irraggiungibile Wilt Chamberlain – rispettivamente a quota 6 e 32 (si, avete letto bene…) – hanno chiuso la carriera con più prestazioni da almeno 60 punti di Lillard. Inoltre, di tutte le prestazioni da 71 o più punti nella storia, siamo davanti alla più efficiente di sempre: 80.4% di true shooting, superando proprio il 78.9% della guardia oggi ai Cavs. Una gara mostruosa che suggella un 2023 finora spaziale del numero 0, che nelle ultime 20 partite ha segnato non solo i 70 punti di stanotte, ma anche una volta 60 punti – contro gli Utah Jazz a gennaio – , una volta 50 punti, e ben 6 volte 40 punti. Solo altri 3 giocatori nella storia NBA sono stati in grado di segnare 60 o più punti per almeno due volte in una stagione: Michael Jordan, Kobe Bryant e James Harden. Nei minuti finali di gara Lillard, che tra le altre cose a 32 anni è anche diventato il più anziano di sempre a superare quota 70, avrebbe anche potuto ritoccare ulteriormente la prestazione, salvo gettare definitivamente la spugna nelle azioni conclusive per la stanchezza accumulata, ed uscire tra gli applausi della sua gente a 45 secondi dal termine.

Le speranze di Playoffs di Portland passano da Dame

Con un record di 29-31 al momento valido per l'undicesimo posto nel selvaggio West, i Trail Blazers non sarebbero tra le 10 squadre in lizza per giocarsi la prossima post-season. La corsa ai Playoffs di quest'anno però è a dir poco avvincente, con 10 squadre nell'arco di 4 partite, dai Suns attualmente quarti agli Oklahoma City Thunder tredicesimi, e a fare la differenza tra il finire tra le prime 6 guadagnandosi quindi l'accesso diretto alla fase più calda della stagione, ottenere un piazzamento tra il settimo e il decimo posto valido per il torneo play-in, o restare a bocca asciutta, saranno una manciata di sconfitte a fine anno. E tra i Los Angeles Lakers rinvigoriti dagli scambi delle ultime settimane, i Pelicans che attendono il rientro di Zion Williamson e la voglia di sorprendere di Jazz e Thunder, la concorrenza è spietata come non mai. E potrebbero non bastare le prestazioni storiche di Dame, che nelle ultime 19 partite pur mantenendo una media di 39.4 punti a partita ha visto i suoi Blazers vincere appena 10 partite a fronte di 9 sconfitte.

"Avevo deciso che avrei continuato ad attaccare"

A fine partita Dame, tra le altre cose sottoposto anche a controllo anti-doping dopo la sirena, ha commentato così la sua gara: "Sono stato super aggressivo in tutto il primo tempo. E quando nel secondo quarto Houston ha iniziato a cambiare difese per limitarmi continuavo a dirmi che avrei attaccato e spinto tutta la sera. È stato questo a motivarmi, canestro dopo canestro. A inizio secondo tempo ho visto un giocatore venire subito verso di me appena superata la metà campo: è un tipo di atteggiamento che devi semplicemente accettare. Ho visto i raddoppi e ho raccolto la sfida"

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