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Aveva aggredito la moglie davanti ai figli: ora Miles Bridges rischia 11 anni di prigione

L’ala degli Charlotte Hornets, arrestata lo scorso 29 giugno, si prepara ad affrontare il processo con accuse gravissime e una dura condanna possibile.
A cura di Luca Mazzella
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Era stato arrestato il 29 giugno scorso, dopo la denuncia pubblica della moglie Mychelle Johnson, vittima della sua ira durante una furiosa lite domestica, salvo essere rilasciato su cauzione poco dopo. Ora Miles Bridges, uno dei giocatori più migliorati dello scorso anno e potenziale protagonista fino a poche settimane fa del mercato NBA vista la sua situazione contrattuale (in scadenza con gli Charlotte Hornets che avevano esteso la qualifying offer su di lui per pareggiare ogni potenziale contratto messo sul tavolo dalle altre squadre) rischia fino a 11 anni di galera con le gravissime accuse di violenza domestica su un genitore e abuso minorile. La compagna, a corredo delle foto pubblicate su Instagram per denunciare l'accaduto, aveva mostrato anche la diagnosi presente nel referto medico: "abuso, strangolamento, commozione cerebrale, frattura nasale, contusione alle costole, lividi" conseguenti a maltrattamenti, senza tuttavia menzionare direttamente il giocatore, arrestato però poco dopo dopo le segnalazioni dei vicini.

Questo il responso della procura distrettuale della Conte di Los Angeles, che poche ore fa ha annunciato le accuse ufficiali contro l'ala mancina classe '98: violenza domestica e maltrattamento su due minori in circostanze o condizioni capaci di causare ferite gravi o morte. I figli della coppia erano infatti presenti al momento dell'aggressione. Il procuratore George Gascon ha commentato così la decisione:

La violenza domestica può creare traumi fisici, mentali e psicologici con un impatto devastante su chi la subisce. I bambini vittime di violenza domestica sono i soggetti più vulnerabili e l’impatto su di loro è ancora maggiore. Bridges dovrà affrontare le conseguenze delle sue azioni in Tribunale, e l’Ufficio dei Servizi alle Vittime darà il proprio pieno supporto alle vittime in questo difficile processo.”

Bridge si è dichiarato non colpevole alla prima udienza. L'inizio del processo è previsto per il 19 agosto e i capi di accusa, se confermati, potrebbero portare a una condanna di 11 anni e 8 mesi complessivi. Da lì, ci sarà poi la decisione della lega – che ha già aperto un'inchiesta interna al riguardo –  che potrebbe sospendere Bridges o comunque sanzionarlo pesantemente a seconda dell'entità della decisione. In ogni caso, la carriera del giocatore, che si apprestava a firmare un rinnovo da oltre 20 milioni a stagione che lo avrebbe reso il perno – assieme a Lamelo Ball – del nuovo corso della franchigia di Michael Jordan dopo un'annata da oltre 20 punti e 7 rimbalzi di media, rischia a questo punto di essere compromessa per sempre. La franchigia si è per ora limitata a commentare le accuse ufficiali con una nota: "Queste sono accuse molto gravi che continueremo a monitorare. Poiché si  tratta di un processo, non rilasceremo ulteriori commenti a riguardo per ora". Ma è evidente che le ripercussioni per quanto accaduto potrebbero essere serissime.

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