Squalificata 10 mesi la moglie del presidente della Federginnastica: violate le regole sui tesseramenti

Nuovo terremoto nella ginnastica italiana con la sentenza da parte del Tribunale Federale che ha deciso per la maxi squalifica di Luciana De Corso, amministratrice della società Asd Ginnastica Terranuova nonché moglie del numero uno federale, il presidente Andrea Facci, nonché collaboratrice della direzione tecnica della nazionale di ritmica. Le accuse sono pesantissime: violazione di diversi articoli del Codice federale e di quello di Comportamento Sportivo del Coni che le sono costati 10 mesi di sospensione con l'inibizione a partecipare a qualunque attività sociale o federale.
La posizione di Luciana De Corso: responsabile della ASD Terranuova, collaboratrice in Nazionale e moglie del presidente federale
La sentenza è arrivata dettagliata e precisa da parte del Tribunale federale che ha deciso per la linea durissima bei confronti di Luciana De Corso che ha così riportato i riflettori sulla ritmica italiana, ancora una volta coinvolta in uno scandalo che l'ha vista protagonista. Il rumore è forte perché la dirigente non è solo responsabile di una società di ginnastica regolarmente iscritta ma ha coinvolto indirettamente anche i vertici della Federginnastica essendo moglie del presidente Andrea Facci e ricoprendo anche un incarico di collaboratrice a livello di Nazionale. In qualità di amministratrice della società Asd Ginnastica Terranuova, avrebbe infatti utilizzato indebitamente atlete tesserate ad altri club, a vantaggio del proprio per cercare di essere più performanti e vincenti, intimando anche ad alcune delle proprie atlete di mentire.

Le pesanti accuse e la sentenza: De Corso inibita 10 mesi, 2 club sospesi per due stagioni
Accuse pesanti, di violazione del codice etico e di sportività che risalgono a eventi che si sono ripetuti tra il 2022 e il 2024 e che sono finiti nel dossier incriminante dove avrebbe assicurato un indebito vantaggio nelle competizioni sportive alla propria società a discapito di altre, fino al raggiungimento di una promozione; avrebbe intimato alcune proprie atlete nel rilasciare dichiarazioni false e danneggiando altre ginnaste senza consentire loro una normale carriera sportiva, coinvolgendo anche l'AS Montelupo. Per questi motivi, il Tribunale Federale – oltre alla maxi squalifica e inibizione a De Corso – ha provveduto a fermare per due campionati le società coinvolte nello scandalo.