Simon Messner ha deciso di ritirarsi: “Il giorno che ha cambiato la mia vita, non scalerò mai più”

L'Italia e l'alpinismo perdono uno dei loro più importanti interpreti, Simon Messner che, a 35 anni, ha deciso di appendere scarponi e rampini al chiodo per dedicarsi a tutt'altro. Basta con le scalate, ora penserà solamente a famiglia e alla fattoria cui sta dedicando anima e corpo. Complice un bruttissima caduta in cui si infortunò spalla e tendini: "Il giorno in cui cambiò la mia vita, esattamente un anno fa. Non tornerò mai più a scalare".
Simon Messner, figlio d'arte vittima del troppo amore per la montagna
Figlio d'arte, del grande Reinhold, Simon Messner si è costruito una importante carriera alpinistica che tra il 2019 e il 2023 lo ha visto protagonista di alcune ascese memorabili, conquistando tra le tante cime, per primo nel 2023 lo Yernamandu Kangri (7.180 m), in Pakistan senza ossigeno aggiuntivo, corde e portatori. Purtroppo questa rischia di restare l'ultima impresa perché è quasi impossibile pensare di rivederlo in scalata dopo quanto accaduto nell'estate 2024 quando ha deciso di affrontare il Karakorum, in condizioni tutt’altro che ideali, posticipando controlli medici dopo una brutta caduta in allenamento che hanno poi confermato lesioni importanti ai tendini.
L'infortunio e la spedizione sul Karakorum: "Non volevo rinunciarci per alcun motivo"
Durante un allenamento in falesia, Messner ha perso l’appoggio del piede destro, cadendo e causando una lussazione alla spalla sinistra e ai tendini delle gambe. Nonostante il dolore e le condizioni critiche, l’alpinista ha deciso di partire comunque per il Karakorum, affrontando la spedizione in condizioni tutt’altro che ideali. "Non volendo cancellare la lunga e desiderata spedizione in Pakistan, non ho avuto altra scelta che partire con una spalla sinistra che era tutt'altro che funzionante: condizioni assolutamente non ideali per la salita in stile alpino di una montagna molto remota. Ma gli incidenti accadono sempre quando meno te li aspetti"
Messner racconta le conseguenze della caduta: "I danni erano più gravi del previsto"
Al rientro dalla spedizione, Simon Messner si è sottoposto alle visite necessarie che hanno confermato la gravità dell’infortunio: "un tendine del bicipite quasi completamente lacerato, frammenti ossei e cartilagine staccata, i danni erano più gravi del previso. Purtroppo non c'era altra opzione che la chirurgia" ha scritto in un lungo recente post, in cui ha spiegato i motivi del suo ritiro da ogni attività fino a data da stabilirsi. "La ferita guarirà, ne sono sicuro. Ma ci vorranno mesi e se riuscirò mai a raggiungere di nuovo il mio vecchio livello di scalata è al momento incerto. Per questi motivi, ho deciso di fare un passo indietro dal mio ruolo di atleta". Da qui la decisione di ritirarsi dalla sua attività professionale.
La decisione finale di Messner: "Dover rinunciare è un sentimento impossibile da descrivere"
Messner non ha dubbi nel definire quell'evento il "giorno che cambiò per sempre la mia vita. È stata una decisione difficile, condivisa con grande tristezza. L’arrampicata tradizionale e l’alpinismo sono stati per oltre vent’anni la parte più importante della mia vita" ha continuato a scrivere sui social. "Dover rinunciare è un sentimento quasi impossibile da descrivere. Quindi, nel prossimo anno, mi concentrerò sulla guarigione e userò questo tempo per essere il più possibile presente per la mia giovane famiglia".
Cosa fa oggi Simon Messner tra famiglia e fattoria: "Il tempo per arrampicare è scomparso"
Negli ultimi anni, Messner ha intrapreso un percorso di vita completamente nuovo rispetto alla vita da alpinista. Insieme alla moglie Anna, gestisce una fattoria in Alto Adige, alla quale vuole dedicare tutto il proprio tempo: "Diventare agricoltore e gestire una fattoria di montagna è stata la prima grande sfida, e lo è ancora oggi. Trovare tempo libero è diventato quasi impossibile perché gli animali non conoscono concetti come vacanze o weekend" ha raccontato, insieme alla gioia della primogenita Valentina. "Non c’è gioia più grande che diventare genitore e vedere crescere un bambino. Ma, in qualche modo, il tempo per arrampicare è scomparso del tutto".