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Rio 2016, scambio di persona all’antidoping: rimpatriato tecnico del Kenya

Il coach avrebbe scambiato il pass con un atleta per poter usufruire della mensa, ma la task force antidoping, che cercava lo sportivo keniano, lo avrebbe “intercettato” al suo posto.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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John Anzrah, uno dei tecnici keniani alle Olimpiadi di Rio 2016, è stato rimpatriato nel proprio paese dove è finito in galera ed ora dovrà addirittura comparire come imputato in un processo penale. Colpa di un vero e proprio scambio di persona, sebbene non sia chiaro dove finisca l'errore umano vero e proprio e dove inizi la volontarietà del caso. Anzrah, infatti, sarebbe entrato nel villaggio olimpico con un pass giornaliero che, tuttavia, consente un accesso limitato alle strutture.

Tra queste, la "grande assente" è la mensa olimpica: un "obiettivo" per il tecnico keniano che avrebbe chiesto a questo punto l'accredito dell'atleta Ferguson Rotich, per poter mangiare "a sbafo". Fin qui, il caso susciterebbe più ilarità che altro: certo sarebbe interessante confrontare le fotografie di tecnico ed atleta per capire come sia stato possibile eludere i controlli (che pure dovrebbero essere serrati), ma tant'è. Quello che però ha messo in subbuglio la vicenda è stata la commissione antidoping.

La task force olimpica, infatti, stava cercando proprio Rotich per un controllo a sorpresa: e così quando hanno "intercettato" Anzrah, ancora in possesso dell'accredito dell'atleta, lo hanno scambiato a loro volta per lui. La vicenda qui diventa ingarbugliata: pare che Anzrah abbia temporeggiato prima e poi "confessato" lo scambio d'identità. Ma non sarebbe in ogni caso riuscito a sottrarsi ai test, ai quali avrebbe addirittura partecipato firmando a nome dell'atleta. Una vicenda insomma in chiaroscuro: il dirigente olimpico keniano Kip Keino lo ha prontamente spedito a casa per slealtà, ed ad attendere il tecnico c'erano le forze dell'ordine che lo hanno immediatamente incarcerato in attesa del processo penale. Un vero e proprio "pasticcio" olimpico che rischia di mettere in cattiva luce l'avventura alle Olimpiadi del paese africano.

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