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Menoncello incoronato MVP del Sei Nazioni di rugby: “Ora mi fermano in strada per fare le foto”

Tommaso Menoncello è stato premiato come miglior giocatore nell’ultimo Sei Nazioni di rugby, un torneo in cui l’Italia ha finalmente brillato.
A cura di Marco Beltrami
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Tommaso Menoncello è una forza della natura e lo ha dimostrato ampiamente nell'ultimo Sei Nazioni con la maglia dell'Italia. Un torneo rivelatosi eccezionale per gli azzurri trascinati da questo ragazzone trevigiano classe 2002 che gioca come centro nel Benetton. A lui è andato il premio prestigioso del migliore giocatore del torneo, a conferma delle sue potenzialità. Una soddisfazione enorme per tutto il movimento, che dopo aver esaltato Lorenzo Pani per il riconoscimento per la migliore meta, ora si esalta per quello legato all'MVP finito nelle mani di Menoncello che ora si trova a vivere una popolarità inaspettata.

Il giocatore di rugby italiano si è concesso, per celebrare il premio, ad un intervista del Mail in cui ha affrontato diversi argomenti. Tra questi anche quello legato appunto alla sua fama cresciuta a dismisura: "Ho ancora solo 21 anni, quindi so che posso ancora crescere di più. Mi concentrerò su me stesso per migliorare. Treviso è una delle città italiane con il maggior interesse per il rugby. La gente qui mi ferma per strada e mi chiede una foto o una chiacchierata. È ancora un po' insolito per me, ma mi rende molto felice e orgoglioso. Per me significa molto giocare in questa squadra".

Testa bassa e pedalare sempre per Menoncello che ha dovuto anche affrontare momenti difficili in carriera, come quello legato all'infortunio che ha quasi compromesso il suo percorso. Per questo Tommaso ha mostrato orgogliosamente la cicatrice all'altezza della spalla sinistra, provocata dall'operazione subita la scorsa estate per un problema al bicipite che lo costrinse a saltare i Mondiali: "Mi hanno operato in questi punti. Questo premio è una cosa enorme per me dopo l'infortunio che ho subito, perché è stato un periodo davvero difficile".

C'era grande scetticismo al momento del ritorno all'attività agonistica, ma questo Sei Nazioni ripaga Menoncello di tutto: "Tutti pensavano che sarebbe stato molto difficile per me tornare come prima, ma l'unica cosa nella mia mente era che dovevo tornare più forte di prima. Ho dimostrato in questo Sei Nazioni cosa posso fare". 

Menoncello appassionato di altri sport come il tennis, la MotoGP e il calcio (segue la Juventus) ha spiegato come lui e i suoi compagni hanno trovato gli stimoli giusti: "È stato il nostro miglior Sei Nazioni e il periodo migliore per il rugby italiano da molto tempo. Non ci sono piaciuti i commenti che abbiamo visto sui giornali e sui social media secondo cui l'Italia non sarebbe dovuta essere al Sei Nazioni. Uno dei nostri obiettivi quest'anno era dimostrare quello che sappiamo fare, soprattutto dopo il Mondiale che non si è concluso nel migliore dei modi. Per noi questo è un inizio. Nel prossimo Sei Nazioni vogliamo fare ancora meglio. Vogliamo continuare a vincere anche nei prossimi anni. Era uno dei nostri obiettivi per il Sei Nazioni cercare di ispirare il popolo italiano e fare il tutto esaurito allo Stadio Olimpico. Ce l'abbiamo fatta. Ora vogliamo provare a ispirare più persone e a far crescere il rugby in Italia.'

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