Matteo Giunta: “Escludere gli atleti russi dalle Olimpiadi di Milano-Cortina è ingiusto. Vergogna!”

La FIS, la Federazione internazionale di sci, ha ufficializzato che nessun atleta russo e bielorusso verrà ammesso alle qualificazioni olimpiche di sci e snowboard in vista dei Giochi di Milano-Cortina che si terranno dal prossimo febbraio. Per tutti questi atleti sarà di fatto impossibile qualificarsi e parteciparvi se non in un singolo caso: gareggiare senza alcuna bandiera nazionale e dopo aver superato un preciso processo di selezione. Una scelta che ovviamente ha fatto discutere e che non è per nulla piaciuta a Matteo Giunta, allenatore di nuoto e marito di Federica Pellegrini: "Vergogna!" ha tuonato in una storia su Instagram, "decisione inaccettabile e profonda ingiustizia".
Matteo Giunta, la rabbia via social: "Non è giustizia, è politica travestita da morale"
Matteo Giunta non ha tempo perso e a pochi giorni dall'ufficializzazione della FIS di aver bandito gli atleti russi e bielorussi dai Giochi invernali di Milano-Cortina 2026, ha esternato tutta la propria amarezza, che si è trasformata in sdegno e rabbia via social: "Quando lo sport diventa politica, perde la sua anima" ha scritto senza mezzi termini Giunta dai propri profili. "Escludere gli atleti russi e bielorussi da Milano-Cortina 2026 non è giustizia, è politica travestita da morale. La decisione della FIS è inaccettabile, colpire gli atleti ed i tecnici che dedicano la loro vita al sogno Olimpico, è una profonda ingiustizia. Vergogna!"

La decisione della FIS: "Non agevolare la partecipazione degli atleti provenienti da Russia e Bielorussia"
Una presa di posizione fortissima e determinata a denunciare la profonda diseguaglianza e distinzione compiuta dalla Federsci internazionale, con una scelta per molti considerata discriminatoria che contrasta gli elementi basilari del mondo dello sport, e di quello olimpico in particolare: l'uguaglianza e l'inclusività a 360 gradi. Uno sdegno che arriva a cavallo della comunicazione in merito emessa dal Consiglio della FIS: "Non agevolare la partecipazione degli atleti provenienti da Russia e Bielorussia come atleti neutrali individuali (AIN) agli eventi di qualificazione FIS per i Giochi olimpici invernali e i Giochi paralimpici di Milano-Cortina 2026".
Esclusione di atleti russi e bielorussi, ma Israele ci sarà: "Caso speciale"
Nel dettaglio, la scelta ha escluso gli atleti russi e bielorussi dalle competizioni, tagliandoli fuori dalle gare di qualificazione alle Olimpiadi e – di fatto – eliminandoli. Una scelta condivisa anche dall'Ibu, l’organismo internazionale per il biathlon, aggiungendo alle discipline proibite quali sci alpino, snowboard, freestyle, sci di fondo e combinata nordica, anche bob, slittino e skeleton. Con l'impossibilità di praticare anche sport di squadra come l'hockey su ghiaccio e il curling. Una decisione che contrasta apertamente con il "caso" Israele, sul quale il CIO – che per primo ha escluso russi e bielorussi nelle competizioni internazionali – si era già chiaramente espresso a favore: "Il caso è diverso da quello di Russia e Bielorussia perché Israele e Palestina" aveva già dichiarato il presidente Christophe Dubi "è un caso speciale con due comitati olimpici nazionali ed entrambi ottemperano alla Carta Olimpica". Da qui, l'accusa di molti nell'adottare un doppio standard di giudizio, che ha scatenato anche l'indignazione di Matteo Giunta.