L’Italia del volley torna da campione del mondo: ‘Siamo una famiglia, nessuno resta indietro’

La Nazionale maschile di volley campione del mondo è tornata a casa. Dopo il trionfo di Manila, i giocatori di De Giorgi hanno ricevuto l'accoglienza dei tifosi all'aeroporto di Roma Fiumicino, concedendosi anche ai microfoni dei cronisti presenti per provare a raccontare le emozioni legate al bis iridato. Nonostante la stanchezza per il viaggio, negli occhi di Giannelli, Anzani, Romanò e De Giorgi c'è l'orgoglio per l'impresa sportiva messa a segno.
Giannelli e la dedica a Lavia dopo il trionfo mondiale
Proprio il capitano della rappresentativa campione del mondo, Simone Giannelli, ha spiegato cosa ci sia dietro questo successo e quello femminile. Tutto con la speranza che possa fungere da traino: "Non capita spesso di ripetersi così, e di vincere due Mondiali consecutivamente, la storia lo dice. Penso che noi abbiamo scritto la storia del nostro sport, anche insieme alle ragazze. È qualcosa che ci rende molto molto orgogliosi. Adesso dobbiamo ancora capire come abbiamo fatto, secondo me. Però siamo felicissimi di aver fatto tutto in presa diretta, senza risparmiarci. Stiamo lasciando un segno importante, sicuramente. Sappiamo che ci sono tanti ragazzi che ci hanno seguito, che hanno esultato insieme a noi, e spero che siano appassionati di pallavolo perché più siamo a praticare questo sport, più c’è possibilità di far bene".
E il primo pensiero di Giannelli e dei compagni è andato a Daniele Lavia, rimasto fuori da questa fortunata avventura a causa di un grave infortunio: "Ci siamo sentiti, prima, dopo, durante. Sicuramente, come ho già detto, è stato un peccato non poter condividere queste emozioni con lui che è sempre stato parte integrante della nostra squadra. Per sfortuna non è riuscito a essere con noi fisicamente, però è sempre stato con noi mentalmente e psicologicamente grazie alla tecnologia. Quindi mi è piaciuto portare la sua maglietta con noi sul podio perché se lo meritava".
Anzani e il bel gesto nei confronti degli avversari della Bulgaria
Un bel gesto quello nei confronti di Lavia, come quello di Anzani che ha consolato gli avversari dopo il successo: "Stavo già frignando e quando ho visto il ragazzo giovane della Bulgaria che piangeva, non so, è come se mi fosse venuto il senso paterno. Mi è venuto da rincuorarlo, gli ho solo detto di non piangere che il vostro percorso sarà roseo perché siete bravi. Una bellissima squadra. Siamo amici, siamo una famiglia. Siamo un gruppo che, di fronte alle difficoltà, non ha mai mollato. Anzi, dopo i momenti complicati ci siamo legati ancora di più".
La sensazione confermata da Yuri Romanò è che il gruppo dell'Italia ancora non abbia completamente realizzato il peso del trionfo di Manila: "Queste ore sono state tutte piene, siamo partiti subito, abbiamo fatto un volo lunghissimo. Sicuramente ci vorrà del tempo per realizzare davvero cosa abbiamo fatto. Ripetersi così, dopo aver vinto il primo Mondiale, e riuscire subito a vincere anche il secondo… è davvero incredibile".
Orgoglio e soddisfazione da parte del tecnico Fefé De Giorgi: "Io l’ho detto già prima di iniziare il Mondiale: questo è un gruppo speciale. E non perché sia fatto di singoli ‘pezzi' forti, ma perché significa che tutti si danno agli altri, non lasciano mai nessuno indietro. Sono molto vicini tra di loro e hanno fatto tutto il possibile, con un percorso con la voglia di migliorarsi".