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Le Olimpiadi di Tokyo sono a rischio: “I Giochi Olimpici potrebbero essere cancellati”

Dick Pound uno dei membri più importanti del CIO in un’intervista ha detto chiaramente che i Giochi Olimpici di Tokyo potrebbero saltare nuovamente e questa volta in modo definitivo: “Il virus incombe come un elefante in una stanza e c’è il problema dei vaccini”. Tra sei mesi dovrebbe esserci la cerimonia d’apertura.
A cura di Alessio Morra
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Le Olimpiadi di Tokyo sono state rinviate di un anno. Dovevano tenersi la scorsa estate, ma la pandemia ha provocato lo spostamento al 2021. Migliaia di atleti si stanno preparando per i Giochi Olimpici, che però potrebbero non disputarsi. Dick Pound, uno dei membri più autorevoli del CIO, in un'intervista ha detto una frase che non può lasciare insensibile nessuno, dagli organizzatori in giù: "Le Olimpiadi di Tokyo non sono più garantite".

Le Olimpiadi dovrebbero tenersi la prossima estate

Ufficialmente riprogrammate dal 23 luglio all'8 agosto, le Olimpiadi di Tokyo ora traballano di nuovo. La pandemia è purtroppo sempre presente nella vita di tutti noi e alla BBC Dick Pound ha detto: "Non ci sono certezze perché il virus incombe come un elefante in una stanza. Ora la priorità per gli atleti deve essere la vaccinazione perché sarebbe saggio considerarla requisito essenziale per gareggiare". Dunque le incertezze tornano e con grande pesantezza. A sei mesi dalla cerimonia inaugurale il Giappone vive una situazione di emergenza e solo i vaccini potrebbero aiutare il regolare svolgimento dell'appuntamento sportivo più bello e più atteso.

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Ma ora i Giochi 2021 sono a rischio

Ma non è così facile come sempre. Perché andrebbero vaccinati atleti di oltre 200 stati  diversi, e naturalmente ogni stato ha prospettive differenti, non tutti hanno la possibilità di vaccinare in breve tempo gli atleti, ma anche tecnici e accompagnatori che dovrebbero essere vaccinati entro la fine di giugno. Ma mentre alcune federazioni sembrano rendere agevole il compito agli atleti – come il Canada o la Gran Bretagna che sembrano disposte a dare una corsia privilegiata agli atleti – il CIO non vuole imporre l'obbligo del vaccino, vuole al massimo che chi organizza i Giochi Olimpici lo imponga, e soprattutto non vuole che vengano discriminate nazioni che hanno un minor numero di vaccini a disposizione.

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