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La vergogna della finale dei 5000 metri: nessuno vuole vincere, frenano in sei fingendo di correre

La finale dei 5000 metri ai campionati nazionali di atletica leggera in India diventa l’occasione per una pagina scandalosa di sport: gli atleti sono senza vergogna, frenano fin quasi a passo d’uomo per non vincere.
A cura di Paolo Fiorenza
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È la finale dei 5000 metri ai National Open Athletics Championships, ovvero i campionati nazionali di atletica leggera in India. Un appuntamento segnato in rosso nell'agenda dello sport indiano, un palcoscenico di prestigio con tutti i riflettori puntati. Eppure è diventata l'occasione per una pagina vergognosa dello sport: non una novità per l'atletica indiana, dopo lo scandalo dei 100 metri a un meeting di Delhi cui aveva partecipato soltanto un finalista, con tutti gli altri dileguatisi prima del via.

Anche qua il motivo sarebbe lo stesso: la paura di essere sottoposti ai test antidoping, vero spauracchio in un Paese che ha nell'uso di sostanze vietate per alterare le prestazioni una piaga gravissima. Basti pensare che l'India si è piazzata al secondo posto dietro la Russia per quanto riguarda le violazioni dei regolamenti antidoping, come ha spiegato un rapporto dell'Agenzia mondiale antidoping pubblicato nello scorso maggio.

Scene davvero mai viste quelle dei 5000 metri allo stadio Sree Kanteerava di Bangalore: all'inizio dell'ultimo giro ci sono due atleti nettamente in testa, con qualche metro di vantaggio sugli inseguitori. Poi nel rettilineo opposto al traguardo succede qualcosa di apparentemente inspiegabile: i due battistrada rallentano visibilmente, simulando una certa stanchezza. Alle loro spalle si fanno sotto (sono costretti…) altri quattro atleti, che a loro volta poi rallentano, formando un gruppetto compattissimo che affronta poi la retta finale per disputare la ‘volata' per la vittoria.

Qui la vicenda diventa scandalosa o ridicola, visto che i sei atleti frenano ulteriormente fino a trotterellare, in quella che appare chiaramente come una corsa ‘a non vincere'. Alla fine, mentre i loro volti provano a fingere sofferenza, il gruppo varca il traguardo quasi a passo d'uomo, disposto su due file da tre. A spuntarla, si fa per dire, è Murli Gavit col tempo di 14:08.49. Alle sue spalle gli altri cinque attori di questa schifezza sportiva, addirittura racchiusi tutti in 25 centesimi di secondo: un record per una gara di mezzofondo.

Un funzionario della Federazione indiana di atletica leggera ha ammesso che si è trattato di "un finale strano", bontà sua. Alla domanda se i corridori non volessero finire sul podio e quindi sottoporsi al test antidoping obbligatorio per i primi, il funzionario ha risposto: "È difficile dirlo. In ogni caso hanno finito la gara, non si sono ritirati a metà". Eh già, perché nella stessa gara dei 5000 metri, ci sono stati anche sei corridori che non hanno terminato la corsa e altri dieci che non sono partiti. Una pagina davvero orrenda di sport.

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