La denuncia dei fratelli: il testamento di Pietro Mennea è falso

A 8 mesi dalla scomparsa dello sprinter italiano dopo una lunga e dolorosa malattia, si ritorna a parlare di Pietro Mennea. E non lo si fa per ricordare il campione che ha fatto sognare generazioni di italiani e che è divenuto nel tempo un'icona dello sport anche a livello internazionale. Le cronache riportano una contesa scoppiata in questi giorni da parte dei tre fratelli di Pietro attorno al documento testamentario che lo stesso avrebbe redatto e firmato una decina di giorni prima di morire. Un testamento in cui dichiarava di lasciare l'intero patrimonio alla moglie Manuela, escludendo di fatto i tre fratelli e la sorella Angela.
Firme fasulle – Un patrimonio stimato attorno ai 10 milioni di euro ma che i legali dei fratelli di Mennea considerano ancora più vasto e che è finito in mano completamente alla moglie del campione scomparso. Facendo infuriare i congiunti che hanno impugnato il testamento, lo hanno fatto analizzare da un perito che ne ha constatato la falsità nella firma. Infatti, il nome redatto in calce in fondo al testamento non sarebbe di Pietro Mennea, analisi certificata e dedotta dopo una serie di confronti fatti con altri documenti ufficiali sottoscritti dallo stesso. "Sul documento è stata già eseguita una perizia privata, con la comparazione tra la firma riportata e quelle che compaiono in documenti ufficiali. Questa ha concluso che il testamento è apocrifo" ha sentenziato il perito Tiziana dell'Anna.
Adesso il tutto passa nelle mani della controparte che confuterà tale tesi e la vicenda continuerà presso le aule del tribunale dove si deciderà la conclusione di questa triste vicenda.