Jeremiah Azu ai Mondiali di atletica con una fascia speciale: era vietata, arriva l’avvertimento

Jeremiah Azu si è ritrovato al centro di una piccola controversia ai Mondiali di atletica di Tokyo. La World Athletics, ovvero la Federazione internazionale, lo ha richiamato per un indumento non consentito durante una delle prove della rassegna iridata. Il velocista britannico ha indossato nella semifinale dei 100 metri maschili di domenica una fascia bianca con una scritta ritenuta non consona agli standard della competizione.
Jeremiah Azu con la fascia omaggio a Gesù ai Mondiali di Atletica
Ma cosa c'era scritto sulla fascia tergisudore bianca che Azu si è messo in testa? "100% Gesù". Un riferimento religioso forte, dunque, per l'atleta classe 2001 che ha voluto mostrare a tutti la sua fede. Jeremiah è molto devoto, e suo padre è pastore in una chiesa a Cardiff. Spiegata così la necessità di dedicare al Cielo le sue prove sulle piste giapponesi.

D'altronde le sue parole lo avevano confermato: "Quando sono sulla linea di partenza, sento che non lo sto facendo solo per me o da solo, ma che c'è una forza superiore dietro di me. Che le cose vadano bene o male per me, mi sento bene e riesco ad andare avanti perché so che sto facendo l'opera di Dio. Per quanto mi riguarda, voglio diffondere il Vangelo. Più veloce corro, più persone posso raggiungere".
Perché è arrivato un richiamo ufficiale al velocista britannico
Non è certo il primo atleta che sfodera questo tipo di messaggi, che però in questa occasione non sono in linea con la posizione della Federazione internazionale di atletica. Infatti, World Athletics ha voluto ribadire di essere contro ogni tipo di slogan, personale, politico e anche religioso. Questo alla vigilia del prossimo impegno, con Azu che dovrebbe essere protagonista nel fine settimana nella staffetta maschile 4×100 m di sabato a Tokyo. In una nota ufficiale l'organismo internazionale ha chiarito: "Dato che potrebbe gareggiare nella staffetta, ricorderemo alla squadra prima della gara i nostri regolamenti e le conseguenze."