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Il nuovo record mondiale del lancio del disco è un affare di famiglia: Alekna ha vendicato suo padre

Il lanciatore lituano, 21 anni, ha completato il percorso del padre, Virgiliijus, conquistando quel primato iridato che resisteva dal 1986. Tra le discipline dell’atletica leggera però c’è un altro record più longevo ancora da battere.
A cura di Maurizio De Santis
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Mykolas Alekna ha scolpito nella leggenda del lancio del disco il nuovo record del mondo. Ha scagliato l'attrezzo alla distanza di 74 metri e 35, +27 centimetri rispetto al tedesco della ex DDR, Juergen Schult. Dopo 38 anni, il lituano ha portato a termine quel che a suo padre, Virgiliijus, non era riuscito fermandosi alla misura di 73.88 (ai Giochi australiani di 24 anni fa) ma divenendo un protagonista assoluto della specialità per le medaglie d'oro conquistate alle Olimpiadi di Sydney 2000 e Atene 2004.

La prestazione del baltico è stata in crescendo fino all'exploit che ha fatto la storia: ha aperto la gara in pedana a Ramona (in Oklahoma, Stati Uniti) con 72.21, seguito da 70.32, 72.89 e 70.51 prima di riuscire a centrare quella lunghezza da sogno con la quale ha demolito uno dei primati più longevi nell'atletica leggera.

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Ce ne sono un altro paio che nessuno, almeno finora, è riuscito a cancellare: nel lancio del martello, che è appannaggio di Yuri Sedych (1986, ex sovietico adesso ucraino), capace di raggiungere gli 86.74 metri nel 1986 a Stoccarda; negli 800 metri femminili, dove la ex cecoslovacca, Jarmila Kratochvilova, completò la gara con il tempo di 1'53″28 (nel 1983 a Monaco, in Germania).

Un vecchio adagio recita: buon sangue non mente. Nel Dna di Mykolas Alekna c'è impresso quello del lancio del disco, tanto da risultare quale uno dei fuoriclasse della sua specialità nonostante abbia appena 21 anni. Nel suo palmares figurano due medaglie ottenute ai Mondiali: l'una d'argento che risale a Eugene (2022, negli Stati Uniti) grazie alla misura di 69.27 metri, l'altro di bronzo a Budapest (2023, in Ungheria) tirando l'attrezzo a 68.85 metri.

Il lituano è anche campione d'Europa in carica in virtù del 69.78 (2022) raccolto a Monaco di Baviera. Una sequenza di titoli che fa di lui, soprattutto alla luce del primato iridato, uno dei candidati per le Olimpiadi di Parigi 2024, laddove potrebbe imporre il dominio della sua ‘dinastia' infilando al collo il terzo metallo prezioso di famiglia dopo il filotto di suo padre.

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