Hulk Hogan e la vita fuori dal ring della leggenda del wrestling: chi era Terrence Gene Bollea

È morto a 71 anni a causa di un arresto cardiaco Hulk Hogan, leggenda del wrestling conosciuta in tutto il mondo. Una vera e propria icona pop americana che ha travalicato i confini degli Stati Uniti divenendo famosissimo in tutto il mondo e guadagnandosi il titolo di wrestler più famoso di sempre. O almeno, lo è divenuto il suo personaggio. Meno conosciuta invece l'altra faccia di Hulk Hogan, cioè quando nella vita privata lontano dal ring o dalle telecamere tornava ad essere Terry.
La leggenda del wrestling: dodici titoli mondiali e il mito negli anni '80 e '90
Nato nel 1953 ad Augusta, in Georgia, da padre di origine italiana (figlio di un immigrato arrivato dalla provincia di Vercelli) e madre con origini scozzesi, francesi e panamensi), il suo vero nome era Terrence Gene Bollea. Cresciuto in Florida, Hulk Hogan ha contribuito a rendere popolare in tutto il mondo la WWF, poi divenuta WWE. L'aspetto fisico imponente, il look sgargiante in giallo e rosso, la maglia strappata prima di ogni match e le rivalità con André The Giant, Ultimate Warrior e Undertaker lo hanno reso un'icona globale.
Dodici volte campione del mondo, fu soprannominato anche "The Incredible". La sua fama gli valse una lunga serie di apparizioni al cinema e in TV: tra queste, spicca il ruolo in Rocky III accanto a Sylvester Stallone, suo grande amico. Con quest'ultimo condivise anche l'ingresso nella Hall of Fame WWE.

Il declino: scandali, accuse di razzismo e l'esclusione dalla WWE
Negli ultimi anni, la parabola discendente. Hogan è stato escluso dalla Hall of Fame per frasi razziste rivolte al fidanzato della figlia. Un episodio che lo allontanò per lungo tempo dalla WWE. Dopo le scuse pubbliche, fu riammesso, ma i fischi ricevuti nel 2023 a Los Angeles dimostrarono quanto il pubblico fosse ancora diviso su di lui.
Negli anni '90 aveva ammesso l'uso di steroidi per 14 anni, mentre nel 2012 fu travolto dallo scandalo del sex tape con Heather Cole, moglie del suo migliore amico. La vicenda finì in tribunale: Hogan fece causa al sito Gawker, ottenendo un risarcimento milionario e mandando in bancarotta la testata.

La sofferenza fisica e il rapporto con i figli
La carriera sul ring ha lasciato il segno sul suo corpo: "Le mie ginocchia sono finte, i fianchi sono finti, la schiena è piena di metallo e parte della mia faccia è piena di metallo", confessò. Kurt Angle raccontò nel 2023 che Hogan "non sente più la parte inferiore del corpo".
Padre di Brooke e Nick, ha vissuto un rapporto altalenante con entrambi. La figlia lo ha sempre definito un padre presente, nonostante i momenti difficili. Il figlio, invece, è finito in carcere dopo un incidente d'auto sotto effetto dell'alcol che lasciò gravemente ferito un amico.

Tre matrimoni, reality e tentazioni autodistruttive
Sposato tre volte – prima con Linda Claridge, poi con Jennifer McDaniel e infine nel 2023 con Sky Daily, contabile e istruttrice di yoga – Hogan ha vissuto anche la deriva dei reality: Hogan Knows Best raccontò la sua famiglia fino all'incidente del figlio e al divorzio, che segnarono la fine dello show.
In quel periodo, Hogan ammise di aver toccato il fondo: "Avevo pensato al suicidio", disse nel programma di Oprah. A farlo desistere fu l'abbraccio di un bambino che lo riconobbe per strada e lo ringraziò per avergli fatto da padre a distanza.

Una vita sopra le righe anche fuori dal ring
Prima del wrestling, Hogan era un promettente lanciatore di baseball e suonava in una rock band. Fu scoperto quasi per caso da Jack Brisco e iniziò ad allenarsi con Hiro Matsuda. L'aneddoto con The Rock racconta molto del suo impatto: da piccolo, Dwayne Johnson raccolse una fascia lanciata durante un match che poi Hulk Hogan chiese indietro, ma reincontrando qualche anno dopo quel bimbo fu lui a donargli la fascia. Anni dopo, divennero colleghi e amici sul ring.
Nel 1995 aprì il ristorante "Hulk Hogan's Pastamania", fallito in meno di un anno. Recitò anche in film come Mr. Nanny, Suburban Commando, Gremlins 2 e in serie come Thunder in Paradise. Scrisse due libri autobiografici, tra cui "My Life Outside the Ring". In conclusione, Hulk Hogan è stato molto più di un personaggio da ring: è stato uno specchio della cultura americana tra anni '80 e 2000. Un'icona caduta e rialzatasi più volte, capace di lasciare un segno anche nella sua fragilità. La sua morte chiude un capitolo di storia dello spettacolo popolare.