Gout Gout è subito abbagliante ai Mondiali: “Ora non dovrò lavorare da McDonald’s per mangiare”

Gout Gout ha perso ma ha vinto e, al termine della semifinale dei 200 metri ai Mondiali di Atletica 2025, lancia un messaggio chiaro: "Questo per me è solo l'inizio". Il ragazzo di Ipswich (nel Queensland) non ce l'ha fatta a centrare l'accesso alla gara clou, chiudendo quarto nella batteria che annoverava l'americano Noah Lyles, il botswano Letsile Tebogo e il giamaicano Bryan Levell. In mezzo ai giganti favoriti per la medaglia d'oro non ha affatto sfigurato, anzi il primo approccio coi senior è stato abbagliante, considerato il 18° tempo tra i 24 semifinalisti (20″36, dopo il 20″23 della gara precedente), tanto da lasciare a bocca aperta (anche) Bolt.
L'australiano ha già fatto meglio di Bolt alla sua età
Usain era allo stadio per seguire il 17enne australiano che ha ottenuto più di chiunque altro alla sua età, più dello stesso ex asso della velocità. Il 20″04 che risale a dicembre scorso (ai campionati australiani All-Schools) ha già messo le cose in chiaro: il futuro appartiene a quel giovanotto nato nel Sudan del Sud, che ha messo radici in Australia. Ecco perché il "fulmine" giamaicano ha sgranato gli occhi quando lo ha visto esibirsi dal vivo. Alle Olimpiadi di Atene 2004 il caraibico faticò a mettersi in luce, fermando il cronometro a 21″05 secondi (uno in più rispetto a Gout Gout). A Tokyo si è avuta la certezza che, sì, è nata una stella. Los Angeles 2028 e Brisbane 2032 sono i palcoscenici della possibile consacrazione.
Popolarità e primo contratto con un ricco sponsor non lo hanno cambiato
Gout Gout affronta l'ondata di popolarità che lo ha investito (in patria le sue performance sono state seguite da oltre 3 milioni di spettatori) conservando un po' di quella sana illusione che aiuta a coltivare i sogni. "Nella sala da pranzo dell'hotel sono riuscito a vedere da vicino gli atleti che ho seguito per tutta la vita. È stato incredibile". E resta umile nonostante il successo, la grande attenzione dei media e il contratto con l'Adidas lo abbia reso ricco giovanissimo: 6 milioni di dollari fino al 2032, anno in cui i Giochi si svolgeranno nel suo paese natale, Brisbane.

C'è un esempio che rende bene l'idea al riguardo: coi suoi guadagni, i primi di un certo valore, non ha comprato un bolide sportivo di marca ma una ‘normale' Hyundai i30 nera (prezzo di mercato, circa 30 mila euro) per non attirare l'attenzione. Le frasi che ha scandito nel corso della sua esperienza iridata in Giappone sono la conferma di quale sia il suo stato d'animo dinanzi al mondo che lo segue con attenzione maniacale.
"La fama mi aiuta a costruire la carriera – ha ammesso ai giornalisti-. Posso concentrarmi sui miei studi (vuole seguire il percorso di psicologia, ndr) e sull'atletica. E non devo cercare lavoro da McDonald's per riempire il frigorifero".
L'erede di Usain, cosa dice di lui l'ex velocista giamaicano
Bolt non corre più e dice di fare fatica a salire perfino le scale. Gout Gout, ancora adolescente, può essere il suo erede. Lui stesso ha raccontato di aver notato delle somiglianze tra il suo stile e quello del ragazzo australiano. Il giamaicano è certo possa farcela ma a una condizione: "È molto talentuoso, visti i tempi con i quali sta correndo adesso. Se continua su questa strada, andrà bene. Il passaggio dagli junior ai senior è sempre più difficile. Tutto dipende dall'avere l'allenatore giusto, le persone giuste intorno a te, se sei abbastanza concentrato. Molti fattori determineranno se sarà un grande e riuscirà a confermarsi anche ai Giochi".