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Emilia Rossatti, la scherma e il gesto di fair play più bello dell’anno: “Lo rifarei ancora”

Intervista a Emilia Rossatti, giovane stella della scherma che dopo l’infortunio dell’avversaria durante le finale del campionato italiano under 23 di spada ha deciso di non approfittare della situazione per portare a casa il titolo.
A cura di Beppe Facchini
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Nessun rimpianto. Anzi: “Lo rifarei”. Parola di Emilia Rossatti, 22enne schermitrice della Accademia Bernardi Ferrara, già nel giro della nazionale di categoria, protagonista di uno straordinario gesto di fair play salutato fra gli applausi del pubblico presente nei giorni scorsi a Vercelli per i Campionati Italiani di scherma under 23.

A pochi secondi dal termine della finale di spada contro Gaia Traditi, amica e atleta delle Fiamme Oro Roma, la sua avversaria scivola e si fa male. Dopo l'intervento dello staff medico prova a tornare in pedana, visibilmente sofferente, e a quel punto succede qualcosa che si vede raramente: Emilia decide di non affondare il colpo, di non approfittarne, indietreggiando e temporeggiando per i diciassette secondi finali del match, consegnando quindi vittoria, titolo e accesso automatico agli Europei all'amica.

L'abbraccio a fine gara tra Gaia Traditi ed Emilia Rossatti.
L'abbraccio a fine gara tra Gaia Traditi ed Emilia Rossatti.

“Chi vince va di diritto, ma poi ne vengono selezionate altre tre” racconta a Fanpage.it, non volendo però sbilanciarsi più di tanto sulla possibile chiamata, anche un po' per scaramanzia o “per non creare pressioni”, ma continuando comunque ad avere l'azzurro nel mirino per l'ambita competizione. Quanto invece al suo gesto, Emilia, studentessa di biotecnologie all'ateneo ferrarese, dice: Stava soffrendo molto, non sarebbe stato un combattimento alla pari. Gaia è stata in vantaggio per durante tutto l'assalto, era giusto che il titolo lo vincesse lei”.

“Stavo tirando con la mia avversaria – ricorda ancora la 22enne emiliana –. Mancavano diciassette secondi alla fine e lei indietreggiando si è fatta male alla caviglia. Urlava e piangeva: non l'avevo mai vista così. Sono subito corsa da lei per sapere come stesse, poi, durante i cinque minuti in cui è stata assistita dal medico, mi sono confrontata col mio allenatore Riccardo e ho deciso di non tirare, congelando il risultato. In quel momento era di 12 a 9 per Gaia, amica da anni e compagna anche di numerosi raduni in nazionale.

“In quei 17 secondi avrei potuto provare a rimontare, ma ho preferito non farlo. Siamo molto amiche, a parti inverse credo sarebbe successa la stessa cosa – assicura –. Lì per lì non ero pienamente conscia di quello che avevo fatto, me ne sono resa conto solo quando la gente ha iniziato a ringraziarmi e a congratularsi con me”. È stata una vera e propria standing ovation. “Lei mi ha abbracciato, era piena di gioia, mi ha ringraziato e mi ha detto che avevo fatto una cosa molto speciale e bella – dice ancora Emilia -. Il mio allenatore, i miei genitori e miei amici che erano lì hanno tutti detto di essere fieri di me”. Altri, invece, non sono mai stati dello stesso avviso. “A me però sembrava la cosa giusta da fare e non ho esitato un attimo sottolinea ancora la giovane campionessa.

“Penso e spero che in tutti gli sport venga insegnato il rispetto per l'avversario – prosegue – per noi è una cosa fondamentale”. Il video diffuso dalla FederScherma, che si conclude con un bellissimo abbraccio fra le due, è stato ricondiviso da tantissimi utenti dei social e in pochi tempo ha fatto il giro del web, e non solo. “Non mi aspettavo tutta questa burrasca mediatica, però mi fa molto piacere – conclude Emilia -. Spero sia di buon esempio. Ogni volta che rivedo il video mi emoziono e sono sempre più contenta di aver fatto la cosa giusta. È stato qualcosa di non ordinario ma dovrebbe esserlo, mi auguro diventi la quotidianità nello sport”.

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