Cosa aspettarsi dall’Italia ai Mondiali di atletica: torniamo a Tokyo con una Nazionale che saprà farci sognare

In questa estate sportiva che sembra non finire mai, a Tokyo si svolgeranno i Mondiali di atletica leggera. Pochi, davvero pochi per fortuna, fanno finta di niente quando leggono o ascoltano le parole Tokyo, atletica leggera e Italia nella stessa frase. Proprio lì, la nostra Nazionale di atletica leggera ha scoperto di essere enorme, vincendo cinque medaglie d’oro (due in realtà Sapporo, nella marcia), e scolpendo un giorno nella memoria degli sportofili e non solo: 1 agosto 2021, vittoria dei 100 metri piani da parte di Marcell Jacobs e oro nel salto in alto con Gianmarco Tamberi.
Battocletti la stella dell'Italia a Tokyo 2025
Sono passati quattro anni, un’altra Olimpiade e mille altre cose, ma Marcell e Gianmarco a Tokyo ritornano, guidando una Nazionale che da quelle cinque vittorie si è fatta ispirare. Jacobs e Tamberi non sono per nulla i favoriti nelle loro rispettive gare, ma altre atlete e atleti italiani adesso sono in testa a tirare il gruppo. La stella è Nadia Battocletti, che sui 5000 e 10000 metri ormai non ha più paura di sfidare le sensazionali atlete africane dopo l’argento olimpico di Parigi.
L'Italia si aspetta tanto da Furlani, Iapichino e Diaz
Insieme a lei, chi si prende l’onere di essere un favorito della vigilia sono di sicuro Mattia Furlani, che nel salto in lungo andrà a sfidare ancora una volta il greco Tentoglu e Andy Diaz, che nel triplo ha la migliore misura stagionale, 17.80, e vuole dettare la sua legge su un parterre di ex cubani davvero agguerrito. Insieme a loro, sempre dai concorsi altri due nomi e volti da non dimenticare: Larissa Iapichino, da due anni a questa parte in crescita costante e serena nel salto in lungo. In ogni gara Larissa si esprime al suo meglio, senza alti e bassi, grazie a una tecnica di salto cristallina. Lei ha tante avversarie ma le ha già battute diverse volte.

Leonardo Fabbri e Antonella Palmisano a caccia di medaglie
Chi ha tanti avversari è anche Leonardo Fabbri, che arriva con la migliore misura stagionale nel getto del peso di 22,82. Lo scorso anno Fabbri è arrivato a Parigi con aspettative enormi dopo una stagione eccellente fin dall’inizio. Poi a Parigi il peso, non quello da gettare ma quello da gestire e la pioggia arrivata quando poteva recuperare hanno fatto svanire il sogno. Questa volta arriva in Giappone con una condizione in crescendo e senza tanti proclami. Il peso ha il fenomeno americano Crouser che deve prendersi la ribalta del favorito, insieme agli altri tre americani (ma senza Joe Kovacs, eliminato ai trials) e Fabbri, insieme all’altro italiano Weir, può fare la sua gara senza attese insopportabili.

Nel lotto delle gare in cui puntiamo al podio ci sono anche le due gare di marcia femminile, la 20 e la 35 km. Antonella Palmisano purtroppo ha quasi sempre tanti malanni fisici da considerare e tanto hanno pesato sul suo palmarès. Ma è anche la marciatrice migliore se in perfetta forma e quando, prima di partire per il Giappone, ha detto che vorrà costruire nuovi bei ricordi a Tokyo, allora bisogna stare con gli occhi aperti. Infine un podio potrebbe raggiungerlo anche la nostra 4×100 maschile. Come successe sempre allo Stadio Nazionale di Tokyo quattro anni fa, non schieriamo gli atleti più veloci del lotto, ma insieme sappiamo fare mezzi miracoli.
Le grandi stelle dell'atletica a Tokyo e i giovani in crescita
Al di là delle vittorie e dei podi, sempre complicatissimi in contesti mondiali in cui alcune discipline sono o appannaggio di fenomeni che vengono dal futuro (Duplantis nell’asta, Warholm e Sydney McLaughlin-Levrone nei 400hs, El Bakkali nei 3000 siepi, Yaroslava Mahuchikh nell'alto, Nafissatou Thiam nell’eptathlon sono al limite dell’inavvicinabile) o di scuole e tradizioni ormai quasi secolari, quello che dobbiamo sperare nella nostra Nazionale è un buon numero di finali e la crescita, anche solo di mezzo gradino, di atleti che hanno già detto qualcosa di buono. Vedere Arese nei 1500, Simonelli nei 110hs, Molinarolo nell’asta, Osakue nel disco e Gerevini nell’eptathlon raggiungere una finale mondiale, magari ritoccare i personali e guardare in faccia i fenomeni sarebbe già una bella vittoria.

E infine ci sono le stelline appena scartate, quei regali che la natura e la costanza di genitori e allenatori ogni tanto ci fanno. Erika Saraceni può diventare una forza nel triplo, Luca Sito riprendere sui 400 dove aveva lasciato dopo gli Europei in cui è stato definitivamente scoperto, Matteo Sioli imparare da Tamberi nell’alto, così come sempre nell’alto può farsi vedere Idea Pieroni. Siamo una Nazionale di campioni, di potenziali favoriti, di atleti in cerca di conferme e progressi e anche di nuove potenziali stelle. C’è di tutto per poter seguire senza un attimo di respiro i Mondiali di atletica a Tokyo, proprio a Tokyo dove quattro anni fa tutto per noi sembra essere ricominciato daccapo.