Conor McGregor squalificato per 18 mesi dalla UFC: come farà a combattere alla Casa Bianca

Conor McGregor continua a far parlare di sé, anche se questa volta è la UFC stessa a tirarlo in causa. Il combattente irlandese è stato squalificato per 18 mesi a causa del mancato adempimento alle direttive antidoping. Il campione di arti marziali miste ha accettato la decisione e si è mostrato cooperativo. I fan ora fremono, impazienti di sapere come questa decisone potrà impattare sul suo ritorno sul ring in una cornice d'eccezione: il match alla Casa Bianca. Nonostante questo stop forzato, il fighter potrà comunque partecipare: ecco perché.
Un ritorno rimandato quello di McGregor, che in più di un'occasione si è detto pronto a combattere. Dal momento del ritiro dall'ottagono non ha smesso di far parlare di sé, tra provocazioni gratuite e strane idee politiche, come quella di volersi candidare a presidente dell'Irlanda. Fino all'amicizia con Musk e Trump, proprio con il Presidente degli Stati Uniti, l'irlandese avrebbe stretto un accordo per combattere in un ring esclusivo, quello del palazzo più importante d'America.

McGregor squalificato per 18 mesi dalla UFC
Violazione del protocollo antidoping, si legge nel comunicato. McGregor non si è presentato ai tre appuntamenti in programma per eseguire i consueti test. Da regolamento della federazione i lottatori devono comunicare la loro posizione alla lega, affinché possano essere contattati e raggiunti per prelevare i campioni, un totale di tre controlli nell'arco di 12 mesi. Conor non si è presentato né a quello previsto per il 13 giugno 2024, né a quelli successivi del 19 e 20 settembre dello stesso anno. Da qui la decisione della UFC di squalificarlo.
Come si legge nella nota della federazione, McGregor si è mostrato collaborativo e ha aiutato la commissione nella ricostruzione dei fatti, senza però dare informazioni approfondite sulla mancata presenza ai test. Il periodo di squalifica, inoltre, è stato ridotto da 24 a 18 mesi. Questo perché in occasione del primo incontro il lottatore era infortunato e durante la stagione non ha dovuto prepararsi per altri match, attenuanti che hanno reso meno severa la violazione delle norme.
Come farà McGregor a combattere alla Casa Bianca, nonostante la squalifica
L'assenza forzata dal ring non impensierisce l'irlandese, che sa di poter combattere ugualmente davanti agli occhi di Trump. La squalifica infatti è retroattiva, il timer per i 18 mesi verrà quindi fatto partire dall'ultima data valida per la consegna dei campioni, quella del 20 settembre 2024.
Calcolando i mesi da quel giorno si arriva così a marzo 2026, mentre l'evento si dovrebbe tenere a giugno dello stesso anno, anche se non ci sono ancora certezze. Una volta scontata la pena e dopo aver presentato i campioni puliti all'antidoping, l'ex campione di MMA potrà essere riaggregato nel roster, giusto in tempo per il match. Trump vuole festeggiare i 250 anni dalla fondazione degli Stati Uniti d'America con una serie di combattimenti nel suo palazzo presidenziale e potrebbe optare per il mese estivo facendoli combaciare proprio con il suo compleanno.

Resta tutto al condizionale perché di confermato non c'è ancora niente. Nonostante questo McGregor si è detto più volte pronto a combattere e a riportarlo è lo stesso Dana White, presidente della UFC, che ha dichiarato: "Sono stato più volte chiaro sul fatto che Conor voglia combattere in quell'evento, credo possiate vedere voi stessi come sia impaziente di farlo". Il CEO ha però messo le mani avanti, sottolineando come tra la federazione e il presidente Trump non ci sia stato ancora nessun accordo e che non si inizierà a organizzare nulla prima di febbraio.