Alinghi attacca ancora New Zealand: “America’s Cup a Napoli senza alcuna condivisione, inaccettabile”

Non appena è stata ufficializzata la 38a edizione della America's Cup a Napoli, sede scelta per il 2027, è scoppiata una feroce polemica tra le imbarcazioni che si dovranno sfidare nelle acque partenopee. Tra il Defender New Zealand e alcuni sfidanti, tra cui gli svizzeri di Alinghi Red Bull Racing sono volati strali attraverso comunicati ufficiali, con reciproche accuse. Sulla scelta effettuata dai Kiwi lo scorso 15 maggio, senza seguire il classico iter che solitamente vuole una collaborazione e condivisione tra i consorzi. A tal punto che Alinghi ha deciso di ribadire i motivi del suo ritiro che era stato annunciato mesi fa: "Conferma che sia inaccettabile l'assenza di un protocollo condiviso prima di ufficializzare la sede di Napoli".
Un secondo colpo bassissimo, che rischia sin da ora di relegare l'edizione n.38 dell'America's Cup ad una competizione con equipaggi non di primissimo piano: INEOS Britannia aveva già deciso di non esserci e adesso agli inglesi eccoche si aggiunge un altro consorzio di livello, Alinghi. L'atteggiamento di New Zealand, vincitore e Defender della Coppa non è stato per nulla gradito e così, è scoppiata la "guerra" lontano dalle acque, fatta di comunicati ufficiali pesantissimi: "Alinghi Red Bull Racing ha annunciato il suo ritiro dalle selezioni per la 38/a America's Cup e lo ha fatto in virtù di fondati timori emersi sulla gestione e sulla governance della Coppa da parte del Defender Team New Zealand" si legge nella nota dove poi arriva la domanda sferzante: "Come può essere approvata una sede senza che né la città ospitante né nessuno dei team sfidanti sappiano quale sarà il format della regata?".

Alinghi attacca il Defender New Zealand: "Inaccettabile fare tutto senza condividere nulla"
Tutto nasce per la mancata condivisione da parte di Emirates New Zealand del protocollo di regata, in pratica le regole su cui si baserà tutta la campagna di avvicinamento nonché la gara della 38a edizione. Un elemento che Alinghi, del patron Ernesto Bertarelli, ha ritenuto semplicemente "inaccettabile". "Team New Zealand ha celebrato l'annuncio della città ospitante nel corso di un evento in città. Team New Zealand non ha alcun diritto di farlo senza aver prima concordato un Protocollo con il Challenger of Record Athena Racing, che non è stato consultato" prosegue il comunicato d'accusa che poi si conclude amaramente: "è l'ultima dimostrazione del fallimento del Defender nel rispettare i propri doveri fiduciari".
La risposta di Team New Zealand: "Diritti del Defender, restiamo a disposizione"
Non è mancata ovviamente la replica di Emirates Team New Zealand indirizzato ad Alinghi, Athena Racing ed American Magic: "Il Defender, come da Deed of Gift, ha il diritto e la responsabilità di scegliere la sede e il Memorandum d’Intesa firmato con il Challenger of Record al termine della 37a America’s Cup conferisce anch’esso tale pieno diritto e obbligo al Defender". Parole dirette e precise a sottolineare l'assoluta possibilità di aver scelto Napoli, ufficializzandola, senza essere per questo venuti meno ai propri doveri: "Restiamo a disposizione con il solito spirito di collaborazione"
L'America's Cup 2027 a Napoli: dopo INEOS Britannia lascia anche Alinghi
Doppio colpo basso per l'edizione 38 dell'America's Cup che si svolgerà nella straordinaria cornice di Napoli. Già due i consorzi storici che hanno annunciato il loro ritiro. INEOS Britannia ha già da tempo annunciato la propria assenza, poi seguita da Alinghi con relativa polemica. Clamorosa la notizia della rinuncia del team inglese, vincitore dell'ultima Louis Vuitton Cup, su Luna Rossa, per un progetto che è stato abbandonato in vista della coppa del 2027. Ma anche il forfeit di Alinghi è rumoroso: il consorzio svizzero di patron Ernesto Bertarelli, già campione nel 2003 e nel 2007, aveva preso parte all’ultima campagna in quel di Barcellona e sembrava proiettato a ripetersi.
Per Napoli, oltre a New Zealand al momento gli unici sicuri di esserci sono gli equipaggi di Luna Rossa e di Athena Racing (che rileva INEOS), mentre in dubbio restano gli americani di American Magic e i francesi di Orient Express.