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Caso Juve, le news su plusvalenze e stipendi

La giustizia sportiva non ha finito con la Juventus: può arrivare un’altra stangata (e poi c’è la Uefa)

Con il -10 inflitto dalla Corte d’Appello Federale la Juventus non ha ancora chiuso i conti con la giustizia sportiva. Il processo sulle manovre stipendi, le partnership con società amiche non sono meno gravi. E sullo sfondo c’è anche l’intervento sanzionatorio della Uefa. Cosa può succedere e quali pene rischia.
A cura di Maurizio De Santis
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La Juve rischia altre gravi sanzioni per processo sulle "manovre stipendi" e le partnership con le società amiche.
La Juve rischia altre gravi sanzioni per processo sulle "manovre stipendi" e le partnership con le società amiche.
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Massimiliano Allegri ha usato la parola "stillicidio" per definire la situazione in cui versa la Juventus. È forse l'espressione che meglio descrive la frustrazione che porta con sé la condizione processuale dei bianconeri, logorante quanto la consapevolezza che ogni sforzo sarebbe stato (e sarà) vanificato da decisioni che prese altrove.

La conferma dell'impianto accusatorio da parte del Collegio di Garanzia del Coni aveva già indirizzato l'esito della nuova sentenza: fatti salvi i distinguo sul peso e sulle responsabilità dei singoli dirigenti e consiglieri di amministrazione (Pavel Nedved e altre sei figure istituzionali sono stati prosciolti), sono state confermate le pesanti inibizioni inflitte ai vertici del board dimissionario (Andrea Agnelli, Fabio Paratici, Maurizio Arrivabene, Federico Cherubini) alla luce dell'articolo 4.1 sulla violazione dei "principi della lealtà, della correttezza e della probità in ogni rapporto comunque riferibile all'attività sportiva". In buona sostanza, che sarebbe arrivata la stangata era una percezione tangibile.

A Torino sapevano benissimo, al netto di un tentativo andato male di arrivare a un patteggiamento che limitasse i danni (incassare un -5, motivato anche dal danno economico di 25 milioni circa subito per il declassamento in graduatoria), che il nuovo verdetto sarebbe stato duro anche se parzialmente emendato. Conti alla mano, nella prima requisitoria (quella che poi portò al -15) il procuratore federale Giuseppe Chiné aveva chiesto una sanzione di -9 (un punto in meno rispetto a quelli attualmente sottratti). Insomma, c'era da aspettarselo.

Bianconeri fuori dalle coppe: lo scenario che si prefigura attendendo il pronunciamento della Uefa.
Bianconeri fuori dalle coppe: lo scenario che si prefigura attendendo il pronunciamento della Uefa.

Il -10 inflitto dalla Corte d'Appello Federale per la vicenda delle plusvalenze è solo un aspetto della questione, ci sono un altro paio di filoni che destano preoccupazione e chiarisce come la giustizia sportiva non abbia ancora finito con i bianconeri. I deferimenti per le manovre stipendi, i rapporti con gli agenti e il caso dei rapporti con società "amiche", grazie alle quali i bianconeri sarebbero riusciti a tenere in piedi il sistema di operazioni di mercato "opache" (come definito dalla Procura della Repubblica torinese nell'Inchiesta Prisma da cui tutto è partito) non sono meno gravi quanto al rischio di subire ulteriori provvedimenti afflittivi.

Il processo di primo grado su questo secondo filone inizierà il 15 giugno: la tempistica è tale da rendere impossibile chiudere tutto entro questa stagione agonistica (30 giugno). La Juventus ha due strade dinanzi a sé: risolvere la questione arrivando a un patteggiamento (con l'opzione di differire la nuova pena al prossimo campionato) oppure affrontare un procedimento ulteriore con tutto quel che comporta in termini di provvedimenti sanzionatori (che potrebbero addirittura gravare sulla stagione attuale).

Altro fronte caldo: la Uefa, che potrebbe far pagare ai bianconeri lo strappo della Superlega (la Juve, come Barça e Real ne è ancora piena fautrice) e la violazione del settlement agreement, ovvero quel patto tra gentiluomini sul rientro nei parametri economici del fair-play finanziario messo in discussione dalle modalità gestionali della dirigenza. L'ipotesi (altrettanto tremenda) è l'esclusione di un anno dalle coppe, ma il club spera di cavarsela con una multa molto salata.

Questa la situazione dal punto di vista sportivo poi c'è il processo penale che non è da meno. La prossima udienza è fissata per il 26 ottobre, quando sarà finalmente chiaro dove avrà luogo il procedimento oppure sarà spostato in altra sede (Torino, Milano o Roma) dopo che il 10 maggio scorso il Gup di Torino (Marco Picco) ha rinviato in Cassazione la decisione sulla competenza territoriale.

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