Valentina Persia: “Belén alla berlina come la Bocca di Rosa di De André. Ad Affari Tuoi farei il doppio di De Martino”

Valentina Persia – da storica barzellettiera d'Italia – non ha peli sulla lingua. Mai avuti, del resto. E quando le chiediamo della sfida degli ascolti tra Stefano De Martino e Gerry Scotti, la risposta arriva dritta, senza filtro: "Penso che se ci vado io a condurre Affari Tuoi, faccio il doppio di Stefano De Martino". A Fanpage.it, la comica romana presenta così il suo "Sinceramente Persia – One Milf Show", quattro nuove puntate in onda sul Nove a partire da giovedì 9 ottobre.
Su Belén Rodríguez, prima ospite del suo show sul Nove, è ancora più diretta: "Abbiamo molto in comune. Non ce ne frega un ca**o né a me né a lei. Ce lo siamo detto molto chiaro". E spiega: "Per me è come la Bocca di Rosa di De André, una donna messa alla berlina che invece ha soltanto da insegnare. La rispetto molto come donna".
E sul programma che l'ha lanciata: "Non si può fare lo stesso programma con le coccarde sui concorrenti. Oggi avrebbe senso un "La sai l'ultima? Raccontancela". Potrebbe essere un podcast in giro per l'Italia, dove fermi le persone comuni per strada e ti fai raccontare una barzelletta. Del resto, i barzellettieri di oggi sono nei reel, sui telefonini".

Valentina, "Sinceramente Persia" dopo lo speciale di gennaio ora torna con quattro puntate. Quali sono le tue sensazioni?
Me la sto facendo addosso. Perché è sempre un inizio in questo mondo dei programmi televisivi, non si dà mai nulla per scontato. Sono 30 anni di carriera e nonostante la prima prova sia andata particolarmente bene, adesso la riconferma è sempre un terno al Lotto. Tu sai meglio di me che comunque si vive di ascolti, si vive di dati. Io sono una che vive di emozione e di quello che mi trasmette il pubblico. Devo dire che se l'1% mi darà quello che mi ha dato il pubblico al Teatro di Varese in queste quattro sere che abbiamo registrato, ho fatto bingo. Poi, io sono una che è estremamente sud, giro l'Italia ma sempre molto sud e poco nord. E un applauso del nord per chi è abituato a lavorare al sud vale tre volte.
Di recente, c'è stato uno switch: dalle piazze ai teatri.
Non perché non ne voglio più fare, ma perché comincio ad avere bisogno di una certa tranquillità proprio a livello di spostamenti logistici. Non si tratta di un semplice salto di qualità. Io non denigro le piazze dalle quali arrivo e che amo, perché si incontra il popolo vero, quello che magari non è neanche abituato al teatro. Vivo di piazze, si vive di sagre, e le sagre sono al centro sud, non nascondiamoci. Al nord c'è più abitudine ad andare a teatro e io sto vivendo tanto nord che mi è mancato, credimi.
"One Milf Show" – già il titolo è una dichiarazione di intenti. A 54 anni rivendichi una categoria?
Vesto un personaggio. A parte che ero figa pure prima, questo ci terrei a sottolinearlo. Poi, molta gente, sai, i famosi leoni da tastiera ti scrivono: "Volgare, non mi piace, con sta lingua di fuori da quando si è rifatta". Io me ne frego. Vesto il mio alter ego: in camerino mi trucco e mi imbelletto per fare un po' l'occhiolino a tutte quelle donne che hanno la mia età.
Omar Fantini e Alessio Viola ti affiancheranno per dare due tocchi diversi al maschile. Come ti sei trovata con loro?
Benissimo, siamo proprio diametralmente opposti. Omar è il classico uomo bergamasco che uno pensa sia severo, legato geograficamente a un'asperità, invece l'ho ritenuto molto più terrone di me per certi versi. È stato un compagno di viaggio, poi è un comico, quindi proveniamo dalla stessa tiratura. Sa quando appoggiare la battuta, sa quando entrare. Con Omar ci è bastato guardarci negli occhi.
E Alessio Viola?
Alessio è romano, nonostante sia de Roma Nord, un po' pariolo, però ha la classica sfacciataggine romana. Certo, io sono più diretta, lui un pochino più bonario. Ci è bastato veramente poco. Abbiamo creato un trio forte, la gente si è divertita tanto.

Nella prima puntata c'è ospite Belén Rodríguez. Ci sono punti di contatto che hai trovato con lei?
Non ce ne frega un ca**o né a me né a lei. Ce lo siamo detto molto chiaro. Lei per un'esposizione anche fisica, mediatica di quello che è il suo personaggio. Io quando conosco queste persone che sono mediaticamente esposte, messe un po' alla berlina, diciamolo, per fare un omaggio al grande De André quando diceva "le cagne a cui ha sottratto l'osso", per citare Bocca di rosa.
Belen è come la Bocca di Rosa di De André?
Mi spiego. Io non sono una che giudica, soprattutto da quando sono diventata madre. Non me ne frega niente di quello che uno decide di fare nella sua vita purché non venga a ledere la mia. Fa bene a fare quello che fa, è una donna che rispetto, non vado lì a guardarla dall'alto in basso, come fanno alcuni. Rispetto chi riesce ad andare nel profondo di uno spessore e di una testa che veramente è una macchina da guerra.
E nella puntata cosa succederà con lei?
Lei accetterà questo mio umorismo, accetterà il fatto che le dico "Vedrai quando arriva la menopausa, te stamo a aspetta' tutte", ma capisce che il mio è un personaggio perché invece dietro le quinte c'è l'abbraccio forte. Le ho detto "Sei una grande donna" e spesso quando questa grande donna è unita a tanta bellezza si fa sempre molta invidia, per cui fanno dire "Eh, chissà questa che ha fatto, a quali compromessi sarà scesa". Per questo, ho ospitato molto volentieri una donna che secondo me ha soltanto da insegnare.

I tuoi gemelli oggi hanno 10 anni. Loro ti guardano, sanno quello che fai, ti supportano?
I primi tempi è stata un po' difficile far capire il lavoro di mamma. Non è come dire "la mamma è parrucchiera, sistema i capelli" o "fa l'avvocato e difende le persone". Nel tempo l'hanno capito, l'hanno capito talmente bene che Carlotta a 4 anni, quando la maestra della scuola materna chiese ai bambini il mestiere dei genitori, si è alzata in piedi tutta orgogliosa e ha detto "Mia madre come lavoro se trucca ed esce la sera". M'ha chiamato la maestra e ci siamo fatti una risata.
Sono orgogliosi di te?
Sono molto orgogliosi, ovviamente accusano come tutti i bambini la mancanza della mamma quando sta fuori. Quando ho fatto l'Isola dei Famosi abbiamo sofferto, la richiesta è stata alta. Loro avevano 6 anni, quindi Carlotta andava a letto perché era stanca, Lorenzo faceva il tifo per la mamma. Però gli ho detto "Mamma torna, non sta lì in eterno". Eravamo sotto Covid, erano due anni che non lavoravo. E io dicevo: "Speriamo che rimango più tempo possibile perché più tempo rimango e più guadagno soldini". E loro sono stati contenti che la mamma poi è rimasta fino all'ultimo. Ho quasi toccato la vittoria.
Quel biennio ha un po' rimesso la chiesa al centro del villaggio per te.
Assolutamente. Guarda, credimi, in primis c'è stato un po' il rilancio dato da Caterina Balivo, quando andai a "Vieni da me" e raccontai la mia esperienza della depressione post-partum. Lì si riaccese un interesse. Vedi com'è l'Italia? Tu lavori da una vita, ti porti dietro il talento: "Sì, brava, va bene, brava, ok, è brava". Poi racconti una cosa che magari nessuno si aspettava e si riaccendono dei riflettori.
Perché?
Penso che si crea questo tipo di domanda: "Come è possibile che una donna di spettacolo…?". Perché nell'immaginario comune quando partorisci le donne di spettacolo hanno tipo 30 tate che girano intorno, chi ti massaggia, chi ti fa da mangiare. Ma quando? Forse quelle che fanno i programmi con i budget di fior di milioni. A me non è mai capitato.
Poi dopo il rilancio con Caterina Balivo, che è successo?
Avevo fatto il provino per Tale e Quale e non mi presero. Poi andai a fare l'Isola e credimi, con tanta paura. Sotto Covid, ci siamo fatti due settimane di quarantena a Milano in un albergo, poi due settimane di quarantena in Honduras, post viaggio. Obbligatorie. Ognuno chiuso nella propria stanza, mangiare tutti fermi nella propria stanza senza poter uscire. Guarda, io sfido chiunque a una cosa del genere. Lontani 9000 km, avevamo il telefono, questo sì, perché non potevano ancora togliercelo, ma io ho rischiato veramente di stare male, volevo tornare a casa tutti i giorni.
Poi è cominciato il gioco.
E una volta sbarcata e visto tutti i compagni di viaggio, sono diventata la mamma. Mi sono sentita proprio la chioccia dei naufraghi e ho cominciato a tirare fuori quell'abruzzese che è in me. Ho detto "Questa è la sopravvivenza". L'ho detto agli autori: "Sappiate che non state prendendo la comica, perché io in mancanza di fame, mancanza di cibo, in mancanza di famiglia, esce pure fuori il peggio". Mi hanno detto "Noi questo vogliamo". Ho detto "Non piangerò mai", ma penso che la prima volta che sono stata in Palapa avrei pianto pure se mi facevano vedere un video dell'amministratore di condominio, perché lì piangi per chiunque. Sei talmente flippato, hai l'adrenalina a 3000, quando hai un contatto dall'esterno piangi tutte le lacrime che hai a disposizione.

Rifaresti l'Isola?
Non per fare la concorrente nuovamente, ma solo per rivedere una settimana quegli scenari che mi hanno veramente fatto capire che anche da sola sono una grande donna.
Magari potresti fare l'inviata dalla Palapa…
Magari! Mi piace questa formula del Grande Fratello che hanno ripreso, con gli ex come Cristina, come Ascanio, perché gli ex hanno secondo me un valore aggiunto nel raccontare la realtà di quello che si vive. Io farei tranquillamente l'opinionista a studio con il conduttore di quest'anno per dare incoraggiamento quando si collegano. Dire "Ragazzi, tenete botta perché è come quando corri, poi prima o poi il fiato si spezza e le gambe cominciano a girare da sole". Ho detto a un'ex naufraga che è andata quest'anno, che è andata anche abbastanza bene, "Guarda, credimi, ti mancherà". Lei quando è uscita m'ha mandato un messaggio e ha detto "Io non capivo all'inizio cosa ti mancava". Poi l'ha capito.
Posso chiederti chi era?
Teresanna. A cui voglio un mondo di bene perché è una di quelle che non ha dovuto credere grazie a nessuno. È nata con un programma che portava tanti stereotipi. Non si è tirata indietro, si è fatta la sua vita, i suoi figli. E all'Isola ha dimostrato di essere una grande lottatrice.
Tu guardi la televisione?
Non sono l'artista che dice "Io la faccio ma non la guardo". La guardo. Oddio, adesso molti canali per i bambini perché ovviamente hanno loro la predominanza. Però sì, la guardo.
Cosa guardi?
Adesso è il momento dei contest. Poi vedono molto documentari sulla natura. Sarà che io li porto con me pure quando vado a raccogliere le olive, quindi sono abituati a essere un po' agronomi di loro stessi.
Ti volevo portare su quella che è la sfida degli ascolti dell'anno, tra Affari Tuoi e La Ruota della Fortuna. Ti sei fatta un'idea? Cosa ne pensi?
È bello che ci sia competizione, è sempre stato così, è come il paese, la città, è un derby. Un derby mediatico. Da una parte c'è un ragazzo con un programma che funziona come Affari Tuoi. Che poi, penso che se ci vado io faccio il doppio di Stefano De Martino – mo' per ridere, voglio dire. Lui ha una cazzimma particolare, è napoletano, è figo, le concorrenti sono tutte fighe. Ecco una cosa la voglio dire.
Cosa?
Tu ricordati di Affari Tuoi con Amadeus, ci stava pure la signora di 90 anni. Qui stanno tutte belle ragazze perché è bello far vedere il gioco fatto da giovani.
C'è stato un cambio nel casting…
C'è stato uno switch proprio per dare una ringiovanita e far appassionare anche i giovani a questo programma. Devo dire che lui è un mattatore, l'ha saputo fare bene. Ma dalla parte sua c'è anche una napoletanità che lo aiuta molto, non ci possiamo trincerare dietro un dito. Lui ha una facilità di dialogo, è sornione, ha una bella faccia da figlio e'ntrocchia.
E dall'altra parte?
Dall'altra parte c'è un gigante, ragazzi, c'è un titanio che comunque si porta avanti anni e anni d'esperienza, sa come arrivare nelle case. Gerry Scotti è fortissimo. Poi veramente stiamo parlando dei numeri, che sono alti. È vero che c'è competizione, ma stanno andando bene tutti e due. Non si può lamentare né la Rai e manco Mediaset.
Prova a non darmi una risposta democristiana: ora di cena, Rai 1 o Canale 5?
Canale 5. Se devo fare una scelta di affetto, di nascita, io sono andata con Canale 5. Se ti devo dare una risposta da Milf, fai tu.

Tu vieni da "La Sai l'Ultima", un programma che hanno cercato più volte di rilanciare. Credi che quel tipo di linguaggio sia morto oppure può essere rivisto?
Non puoi rifare quel programma con le stesse coccarde dei concorrenti degli anni '90. Dovrebbe essere un 2.0, che hanno provato a fare, ma non puoi far gareggiare gli stessi concorrenti e soprattutto con la comicità d'allora, con la barzelletta d'allora. Io farei un "La Sai l'Ultima…Raccontacela" in giro per l'Italia, tipo podcast. Che tu becchi la persona e dici "La sai raccontare?" "No, vabbè, provaci lo stesso". Pure che escono fuori sfondoni, però la comicità deve essere rinnovata". Oggi ha successo un Mandrake che va su internet e fa la mamma, fa la nonna, fa la figlia, ma con un cellulare in mano che cambia e mette i filtri.
Quindi per sintetizzare: i barzellettieri di ieri, oggi li trovi nei Reel da 60-90 secondi.
Esatto, io racconto la barzelletta su un Reel e magari con l'aiuto dei filtri cambio il personaggio, faccio vedere la madre, la figlia, e diventa una sorta di Reel che la gente guarda al cellulare e ride. Si ricordano che quella che stai raccontando è la barzelletta che magari ti ha reso comica al momento, però l'hai destrutturata e resa più appetibile a un pubblico sicuramente più giovane.