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Ricordi di Festivalbar: il motivo di quel nome, la concorrenza con Sanremo e il triste finale

Ogni anno, puntualmente, a metà estate la malinconia induce a chiedersi: ma perché è finito Festivalbar? Qui un po’ di curiosità essenziali sulla storia di un concorso nato a metà anni Sessanta ed è stato un appuntamento estivo imprescindibile per oltre 40 anni.
A cura di Andrea Parrella
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Il Festivalbar tornerà mai? La domanda torna puntuale, all'alba di ogni estate, figlia dell'effetto di quell'età dell'oro della Tv di fine anni Novanta e inizio Duemila, in cui la manifestazione ideata da Vittorio Salvetti e ereditata dal figlio Andrea imperversava nelle estati italiane come il controcanto del Festival di Sanremo di scena a febbraio. La risposta alla domanda iniziale ha sempre la stessa risposta: dipende. E dipende proprio da Andrea Salvetti, che è detentore del marchio ma, a quanto pare, non ha attualmente intenzione di riproporlo, concentrato su altro, pur non ritenendolo morto.

Perché il Festivalbar si chiamava così

La domanda retorica in questo torrido luglio 2025 ci induce a un esercizio di ricostruzione storica su un evento che ha tenuto banco in Italia dalla metà degli anni Sessanta, per oltre quaranta edizioni. Anzitutto il titolo. A chi erroneamente crede che il nome della manifestazione sia riconducibile alla rievocazione del concetto di estate contenuto nella parola "Bar", si sbaglia in parte. La componente stagionale c'è perché il marketing tiene conto di più elementi, ma la ragione della scelta del nome corrisponde al fatto che il concorso, nei primi anni, trovava nei bar sparsi per l'Italia la sede dei contatori per eleggere ii vincitori: i jukebox. Ad ogni apparecchio nei bar veniva applicato un rilevatore che misurava quante volte ogni brano veniva selezionato e riprodotto dagli utenti. C'era, di fatto, una rispondenza precisa tra ascolti e successo. Se l'aggettivo "gettonato", utilizzato per indicare il successo di qualcuno, ha assunto un senso, è proprio perché il meccanismo del Festivalba ha coniato questo neologismo. La pratica si è poi evoluta negli anni, con la progressiva obsolescenza del jukebox come strumento di ascolto, in favore di altri meccanismi per eleggere i vincitori, fino alle ultime edizioni in cui si è contato sulla partecipazione via internet, pochi anni prima che arrivassero i social.

Vittorio Salvetti, collante tra Sanremo e Festivalbar

Che il Festivalbar fosse la versione estiva di Sanremo non era cosa dettata solo dall'evidenza di un nome simile. Le due manifestazioni rappresentavano due stagioni opposte dell'anno e dunque evocavano sensazioni differenti, ma pur essendo una la nemesi dell'altra, sono state gestite per anni dalla stessa persona. Vittorio Salvetti, figura celebrata in Italia molto meno dell'effettiva rilevanza, ha fondato il Festivalbar nel 1964 e ne è stato patron fino all'anno della sua scomparsa, il 1998 (ad annunciarla, in diretta Tv, Giampiero Ingrassia alla conduzione di Tira e Molla). Tuttavia, in contemporanea, dal 1973 al 1978 (tranne l'edizione 1975) era stato organizzatore anche del Festival di Sanremo. Un ruolo che aveva prima condiviso con Gianni Ravera ed Elio Gigante nei primi anni, ma che lo rendeva di fatto una figura di riferimento assoluta nell'organizzazione di eventi musicali in quegli anni. Dopo gli anni a Sanremo, si dedicò molto di più al Festivalbar per ovvie ragioni, portando l'evento a un livello di fama assoluta, totalmente immedesimato con il concetto di estate.

Vittorio Salvetti e Claudio Cecchetto
Vittorio Salvetti e Claudio Cecchetto

Un triste e solitario finale

Il capitolo più triste del Festivalbar è, inevitabilmente, quello della chiusura, che è arrivata in modo traumatico, ma non roboante. Dopo la scomparsa di Vittorio Salvetti nel 1998, il format viene ereditato dal figlio Andrea, che porta avanti la tradizione per diversi anni senza problemi. Sono edizioni in cui trionfano i grandi della musica, da Vasco Rossi ai Lunapop, Jovanotti passando per Ligabue, Eros Ramazzotti, Zucchero e Nek. Il Festivalbar inizia tuttavia a vivere un declino che pare inesorabile e che è legato al cambiamento del mercato discografico e delle sue dinamiche. A fronte di una maggiore difficoltà a coinvolgere artisti di caratura italiana e internazionale, c'è infatti un calo di ascolti vistoso, testimone di un interesse in diminuzione, forse perché i tempi semplicemente cambiano. L'ultima edizione che va in onda è quella del 2007 e vede trionfare i Negramaro con Parlami d'Amore. Alla conduzione ci sono Enrico Silvestrin, Giulio Golia e Elisabetta Canalis. La successiva edizione, quella del 2008, fu persino annunciata: a condurla dovevano esserci Teo Mammucari e Lucilla Agosti. Non è mai andata in onda, sebbene sia stata prodotta ugualmente la classica compilation con i principali brani di quell'estate.

L’ultima serata del Festivalbar 2007, Andrea Salvetti e Giuliano Sangiorgi
L’ultima serata del Festivalbar 2007, Andrea Salvetti e Giuliano Sangiorgi

Chiudiamo come avevamo iniziato, pensando alle possibilità di un ritorno del Festivalbar. Pensare che oggi possa ritornare non sarebbe un'assurdità sotto il profilo televisivo, i format musicali estivi in televisione hanno ritrovato un loro senso di esistere in queste ultime stagioni, da Battiti Live al Tim Summer Hits. Chissà che per il Festivalbar non si pensi a un'edizione celebrativa ai 20 anni dall'ultima volta, nel 2027. Se non è una suggestione, la lanciamo noi.

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