Progetto Rai contro le fake news, Giorgino: “Lotta all’uso distorto dell’intelligenza artificiale”

La Rai ha lanciato lo scorso 30 aprile dieci pillole per "combattere la disinformazione" – a cura di Rai Contenuti Digitali e Transmediali e Rai Ufficio Studi – e i filmati hanno già ottenuto circa 100 milioni di visualizzazioni. Su tutti i canali del Servizio Pubblico sono presenti i dieci filmati, dalla durata di un minuto, che toccano diversi temi, dalla guerra al clima, la disinformazione sull'uso dell'AI, ai deepfake e i complotti: i più cliccati, al momento, sono i primi due, dal titolo Accendere la miccia – Dalla disinformazione alla violenza e La città degli angeli e delle bufale-Il caso degli incendi di Los Angeles.
Il direttore di Rai Ufficio Studi: "I pericoli legati all'uso distorto dell'AI"
Il direttore di Rai Ufficio Studi, Francesco Giorgino, ha commentato i risultati raggiunti con le dieci pillole, spiegando che "sottolineano l’importanza della prevenzione nella lotta alle notizie false e verosimili, e mettono in evidenza alcuni dei pericoli legati ad un uso disinvolto e distorto dell’Intelligenza Artificiale". In una nota stampa, ha così continuato: "Come azienda di Servizio pubblico radiotelevisivo multimediale dobbiamo essere orgogliosi di questo prodotto che sta ottenendo un grande riscontro specie nel pubblico più giovane". I filmati usciti lo scorso 30 aprile fanno parte della quarta stagione: la campagna di comunicazione nelle passate edizioni ha raccolto oltre 848 milioni di contatti in Italia.
Ciannamea: "La disinformazione inquina l'ecosistema mediatico"
"La disinformazione investe oggi più che mai tutti gli ambiti dell’attualità" – ha commentato il direttore di Rai Contenuti Digitali e Transmediali, Marcello Ciannamea – "e inquina l’ecosistema mediatico con fake news, manipolazioni e teorie cospirazioniste". Così Ciannamea ha commentato anche i risultati raggiunti dalla campagna: "Riuscire in pochi secondi a spiegare e a rendere attrattivi degli argomenti apparentemente ostici è stato forse il compito più difficile, ma stando ai numeri possiamo dire di aver centrato l’obiettivo".