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Non sono una signora, dietro Eva Lungherya si nasconde Rocco Siffredi: è lui il primo eliminato

A Non sono una signora, lo show condotto da Alba Parietti su Rai2, Rocco Siffredi vestiva i panni di Eva Lungherya. Al termine della manche la giuria ha deciso di eliminarlo.
A cura di Gaia Martino
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Questa sera è partito lo show di Alba Parietti, Non sono una signora, in onda su Rai Due. Celebrità nel mondo dello spettacolo si trasformano per una sera in Drag Queen: ad avere la peggio nel debutto del programma Rocco Siffredi, il primo eliminato della serata. La giuria composta da Vanessa Van Cartier, Maruska Starr ed Elektra Bionic, ha preferito Isla Rodriga a Eva Lungherya prima di svelare la sua identità.

Le parole dopo l'eliminazione

Rocco Siffredi dopo essere stato svelato dalla giuria e dagli "investigatori del glitter", ovvero Filippo Magnini e Mara Maionchi, Sabrina Salerno e Cristina D'Avena, ha commentato la sua breve partecipazione al programma.

Esperienza bellissima, è durata troppo poco. Devo dirti che mi sono calato bene nella parte, meno bene sui tacchi. Questa è la legge del contrappasso, alle mie attrici dico sempre di mettersi i tacchi, anche se dicono che fanno male. L'ho pagata così.

Prima di lasciare il palco, ha rivisto i momenti salienti del suo percorso nello show.

Il racconto di Rocco Siffredi

Nel video che racconta il suo percorso a Non sono una signora, Rocco Siffredi ha parlato del suo passato segnato dalla perdita del fratello che ha scatenato una profonda sofferenza nella madre. "Vanessa ha capito che sono una persona sensibile. Non sono venuto qui in veste di chi vuole apparire. Sembro forte, in realtà sono fragile. In un periodo della mia vita sono stato male, vivevo troppo il dolore di mia madre, il dolore visto da bambino. Della mia infanzia ricordo la morte di mio fratello e mia madre impazzita. Ho sempre cercato di alleviare quel dolore di mia madre, portavo con me la sua foto. Poi capii che lei voleva il mio sorriso". Infine ha detto la sua sulla lotta per i diritti della comunità LGBTQ+: "Quando mi dicono che grazie a me è stata sdoganata una libertà che è sempre stata repressa, io dico "Si, ma fino a un certo punto". Non ho mai preso schiaffi per quello che faccio, c'è chi ha preso botte per sdoganare, come le persone omosessuali. Questo è terrificante. Dobbiamo dire grazie a loro, non a me". 

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