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Juliana Moreira e la riduzione al seno: “In gravidanza arrivai a una tredicesima, mi sentivo in un corpo sbagliato”

Juliana Moreira ha raccontato a La Volta Buona, il programma di Caterina Balivo su Rai1, il percorso che l’ha portata a ridurre il seno dopo anni di disagio. L’attrice e conduttrice si è sottoposta a ben quattro interventi: “Non volevo sentirmi costretta in qualcosa che non mi apparteneva”.
A cura di Sara Leombruno
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Juliana Moreira ha raccontato a La Volta Buona, il programma di Caterina Balivo su Rai1, il percorso che l’ha portata a ridurre il seno dopo anni di disagio. L'attrice e conduttrice si è sottoposta a ben quattro interventi di riduzione, visto che all'inizio aveva paura della cicatrice che sarebbe derivata da un intervento unico troppo invasivo.

Il racconto di Juliana Moreira

Mi sentivo in un corpo sbagliato”, ha spiegato la conduttrice nel salotto di Balivo, ricordando di essere sempre stata molto magra ma con un seno particolarmente prosperoso: “Sono partita con una quinta, poi in gravidanza sono arrivata addirittura a una tredicesima. Per me, che sono sportiva e amo correre e praticare arti marziali, era diventato un peso vero e proprio”. Durante la maternità, il seno era cresciuto fino a una coppa G, al punto da costringerla ad acquistare reggiseni all’estero: “Ho allattato per dieci mesi e la cosa non mi piaceva, la mia postura stava cambiando, non mi riconoscevo più”.

Perché ha fatto quattro interventi: "Avevo paura della cicatrice"

Dopo la gravidanza ha iniziato a valutare un intervento, ma non è stato un percorso immediato. “All’epoca ero molto indecisa. Di solito si fa una mastopessi, ma avevo paura delle cicatrici e del cheloide, quindi ho provato a fare solo un taglio intorno all’aureola. In quello spazio, però, non si può togliere abbastanza, puoi ridurre poco”, ha raccontato. Moreira ha quinti spiegato di aver capito che la sua motivazione non era estetica ma molto più profonda: “Volevo sentirmi più libera nel mio corpo, non costretta in qualcosa che non mi apparteneva”. Dopo quattro interventi, la scelta definitiva: “Alla fine ho deciso di fare una mastopessi vera e propria, con anche una cicatrice verticale. È stato l’unico modo per ritrovare il mio equilibrio”.

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