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Elezioni 25 settembre, Virzì: “Meloni è stata una fascetta della Garbatella, non è adatta per governare”

Paolo Virzì ospite a Propaganda Live ha parlato dell’attuale situazione politica in vista delle elezioni del 25 settembre: “Giorgia Meloni? È stata una fascetta della Garbatella ma non lo è più. Comunque non ha le idee giuste né il tono per governare questo Paese”.
A cura di Eleonora D'Amore
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Paolo Virzì ospite di Diego Bianchi a Propaganda Live nella puntata di venerdì 16 settembre. Il noto regista, reduce dal Festival del cinema di Venezia 79, dove ha presentato il film Siccità, ha parlato della situazione politica attuale. L'Italia sempre più vicina al voto del 25 settembre, l'ipotesi Meloni a capo del Governo che si fa sempre più concreta e Virzì che apre al discorso sul fascismo, con un link alla fine del mondo, scenario apocalittico della sua pellicola in uscita al cinema dal 29 settembre.

Assistiamo alla fine del mondo. C’è un problema gravissimo perché le elezioni sono diventate un mercato di scommesse. La leadership politica dà il peggio di sé, è un gioco isterico, non è in connessione con il bene di tutti noi. Il problema non è la Meloni in sé, lei fa il suo lavoro ed è stata una fascetta della Garbatella ma non lo è più. È una donna divorziata, che ora sta con un uomo di sinistra, però è una professionista della politica di questi anni e quindi intercetta umori e ha la giusta spregiudicatezza. Anche Salvini, penso che di notte sogni delle orge erotiche con le nere, non gli importi nulla in fondo. È che usano questa voglia di nazifascismo, è la democrazia che sta scricchiolando, anche se sento che la Meloni non ha le idee giuste né il tono per governare questo Paese. È pericolosa per tanti motivi, dice cose autolesioniste in una disconnessione con la realtà, a tal punto da farmi pensare che forse ce la meritiamo sta fine del mondo.

Paolo Virzì: "Siccità è un film pazzo, come questo momento storico"

Silvio Orlando nel film Siccità
Silvio Orlando nel film Siccità

Paolo Virzì si era già espresso con l'ANSA sul clima politico attuale, partendo dalle campagne elettorali: "Sono momenti difficili per il nostro Paese e questo film è pazzo, ambizioso e apocalittico allo stesso tempo. Volevamo raccontare quello che stava succedendo tra chi diceva che ci saremmo abituati a tutto e chi diceva che sarebbe stato sempre peggio. È un film anche di solitudine che ti fa capire, è stato uno degli insegnamenti della pandemia, che in certi casi la redenzione viene dall'essere connessi e che alla fine è stupido ragionare nei termini dei confini nazionali. Questa è la visione che dovrebbero avere i nostri politici. Colpisce di questa campagna elettorale che i politici parlino solo di loro stessi, delle loro alleanze, dei punti percentuale: perché non fanno finalmente due passi indietro invece di parlare di bonus scaldabagno mentre il mondo si estingue e sprofonda?".

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