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Caso Giletti, Sandra Amurri: “Cairo gli aveva proposto due anni di contratto, qual è la verità?”

La giornalista, che da tempo collaborava con Non è l’Arena, esprime tutti i suoi dubbi sullo stop alla trasmissione improvviso e difende Giletti: “La verità non offende mai e ha bisogno di rivelarsi”.
A cura di Andrea Parrella
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Dopo lo stop improvviso a Non è l'Arena, continua ad esserci un alone di mistero sulla scelta improvvisa da parte dell'editore di La7 rispetto alla chiusura del programma da un giorno all'altro. Nei giorni scorsi sono circolate diverse possibili interpretazioni sull'accaduto e anche Enrico Mentana, volto di punta della rete e direttore del Tg, ha dedicato ampio spazio all'accaduto, annunciando uno speciale in onda domenica sera, in quello che doveva essere lo spazio destinato proprio al talk di Giletti.

Nel pomeriggio a parlare è stata Sandra Amurri, giornalista che da qualche anno collabora con la trasmissione di Giletti e che, parlando a Nello Trocchia in una diretta Instagram del giornale Domani, ha raccontato gli ultimi giorni complessi, spiegando come Giletti e la sua squadra abbiano appreso la notizia della chiusura del programma giovedì pomeriggio, senza preavviso, dalle stesse agenzie. Una modalità inspiegabile, come sottolinea Amurri, soprattutto in relazione alla totale trasparenza che caratterizzava, da sempre, i rapporti tra Giletti e Cairo. Amurri parla di un incontro a marzo tra i due: "Una convocazione nella proponevano a Giletti un rinnovo di due anni". Elemento che rende ancora più criptica la scelta dell'editore.

"Mentana è stato il solo a dare la notizia per due sere di seguito al Tg, a differenza di tutti i colleghi di La7", aggiunge Amurri, che poi si concentra su quello che potrebbe essere il vero elemento di svolta sulla questione, ovvero la foto che Salvatore Baiardo, l'uomo dei Graviano più volte ospite da Giletti, avrebbe mostrato al conduttore, scatto che ritrarrebbe Silvio Berlusconi, Giuseppe Graviano e il generale dei carabinieri Francesco Delfino (l'uomo che aveva predetto l'arresto di Totò Riina). Si tratta di una foto che, se fosse verificata, contribuirebbe a riscrivere un pezzo di storia italiana. Sostiene Amurri:

Baiardo ha mostrato a Massimo Giletti questa foto, Massimo da persona corretta l'ha vista da lontano, gli ha chiesto di consegnarla per verificarla. Massimo viene ascoltato dai magistrati nel merito come persona informata sui fatti.

In merito alla foto non ci sono ulteriori elementi, ma Amurri chiude l'intervista chiedendo verità: "Sono abituata a fare questo mestiere cercandola. La verità non offende mai e ha bisogno di rivelarsi. Certamente quello che emerge oggi, dalla questione di nero pagato a Baiardo, a quella dei costi, somiglia più a fango che verità e non ci conforta. La verità serve a tutti, è importante capire perché il dottor Cairo abbia preso questa decisione".  

La collega, inoltre, pronuncia parole in difesa dell'operato di Giletti: "È un po' uno scherzo della storia Giletti, perché era come se fare inchieste sulla mafia fosse prerogativa dei giornalisti di sinistra. Stavolta accade con un giornalista ascritto a destra, anche se non è di destra ma è anarchico, e c'è questo silenzio generale". 

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